Buccinasco, il bar dei clan cambia nome: basterà?

Il Lyons negli anni Novanta era l’ufficio dei clan: adesso è L'angolo del Caffè

Il bar di via dei Mille a Buccinasco

Il bar di via dei Mille a Buccinasco

Buccinasco (Milano), 17 maggio 2017 - I leoni non ci sono più. Almeno quelli dell’insegna del bar Lyons. Passando da via dei Mille si vedevano subito, lì, sull’insegna del bar diventato negli anni Novanta l’ufficio dei clan. I leoni, quelli della ‘ndrangheta, i boss, si incontravano ai tavolini del locale. Nel 1988 Antonio Papalia, capo della mafia calabrese nel Nord Italia, dà appuntamento al Lyons al capo clan di Africo, Reggio Calabria, Giuseppe Morabito, tiradrittu. C’è anche gambazza, Antonio Pelle, boss calabrese di San Luca. Diventa il luogo di ritrovo dei capi mafia e quell’etichetta non se l’è più levata. Ieri il Lyons è diventato “L’angolo del Caffè”. Il gestore è Giuseppe Violi, 37 anni.

Negli ultimi anni il questore gli ha fatto abbassare la serranda due volte. Colpa delle brutte frequentazioni del locale. «Voglio cambiare l’insegna, lanciare un segnale, far capire che non voglio più essere associato a quello che era questo bar», aveva detto Violi, spinto soprattutto dalla cattiva pubblicità che gli facevano quei provvedimenti di chiusura. Dentro ci mette anche le telecamere. «Se può aiutare, farò di tutto affinché non debba essere di nuovo chiuso il locale. Ho una famiglia da mantenere. C’è tanta crisi». Cambia faccia, il Lyons. Cambieranno anche le facce, quelle dei frequentatori? Forse. Quelle che sulla carta d’identità hanno vicino alla foto cognomi come Agresta, Perre, Parisi, Trimboli, Barbaro.

Altri leoni della ‘ndrangheta che con i loro affari dal Sud al Nord hanno fatto diventare Buccinasco una Platì bis. Barbaro si chiama anche il nonno di Violi: è Francesco, detto Re dell’Aspromonte, morto nel 1998. Fu il Re a dare vita alla cosca calabrese dei Pillaru. Ora Violi vuole provare a staccare dal suo bar l’etichetta di “ufficio delle ‘ndrine”. Ci prova iniziando a staccare l’insegna, in un momento dove a Buccinasco l’aria è pesante. La scarcerazione del boss Rocco Papalia (26 anni dentro) ha agitato gli animi e impensierito gli abitanti, primo tra tutti il sindaco Giambattista Maiorano (Pd) che continua a dirsi “preoccupato”.