Le case confiscate alla 'ndrangheta ora sono modelli di accoglienza

A Trezzano e Buccinasco due abitazioni dei boss ospitano ragazzi provenienti dall'Africa

Trezzano sul Naviglio, volontari ripuliscono la villetta sequestrata alla 'ndrangheta

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Buccinasco (Milano), 31 agosto 2016 - Grazie alla decisione dei due sindaci che hanno messo a disposizione due beni confiscati alle mafie, a Trezzano e Buccinasco, in Lombardia, sono recentemente sorte due strutture che ospitano ragazzi minori, gestite dall'associazione Villa Amantea. Due case utilizzate dalle famiglie ndranghetiste come base per i loro traffici, dunque, ospitano giovani che sono arrivati dall'Africa e sono senza famiglia. Due famiglie, una senegalese e l'altra italiana, vivono con loro.

"Sono andato a trovarli e ho trovato ragazzi con tanta voglia di studiare, lavorare, costruirsi un futuro. - racconta il deputato Franco Mirabelli (Pd) della commissione Antimafia - Sono preoccupati per le carte, che soffrono l'incertezza e i tempi lunghi per il riconoscimento del diritto di asilo. Il tempo trascorso con loro mi ha aiutato a capire la loro determinazione, studiano, imparano, vogliono decidere del proprio futuro. Mi ha aiutato ad apprezzare il coraggio e l'amore di chi ha scelto con gratuità di rinunciare a molto per vivere con loro, di chi si commuove quando viene chiamato mamma e papà.

"Hanno seguito le vicende del terremoto e provano, come possono, a ricambiare la soidarietà ricevuta. Al centro del tavolo - conclude Mirabelli - c'è un barattolo in cui hanno deciso di mettere ognuno un euro della loro diaria per aiutare i terremotati. Certo non riusciranno a raccogliere grandi cifre, ma sicuramente questo gesto è una lezione per chi pensa che non ci possa essere una convivenza solidale".