Quando la scuola fa acqua: aule ancora chiuse al Vico di Corsico

L’esasperazione di preside e docenti al liceo inagibile

La protesta  di professori  e studenti  davanti alle sedi dell’Omnicomprensivo

La protesta di professori e studenti davanti alle sedi dell’Omnicomprensivo

Corsico (Milano), 18 novembre 2017 - Avevano parlato i ragazzi, gli studenti dell’Omnicomprensivo di viale Italia. Erano usciti dalle aule, dalla loro scuola che cade a pezzi, e avevano manifestato per chiedere «una struttura sicura». Avevano parlato le dirigenti: Maria Vittoria Amantea dell’istituto Falcone-Righi (è stata lei a far intervenire, settimana scorsa, i vigili del fuoco per un sopralluogo dell’edificio) e Silvia Bassi, del liceo di scienze umane Vico, entrambe al top nelle classifiche delle migliori scuole della Provincia. Sulla questione della pioggia, che continuava pericolosamente a scendere dai soffitti, avevano parlato anche i genitori e i rappresentatni di classe, dando solidarietà ai loro figli e incoraggiandoli a manifestare per ottenere un incontro con i responsabili di Città Metropolitana (ancora da fissare). Ora, sono i docenti a mettersi sul piede di guerra.

«La nostra scuola fa acqua da tutte le parti – dicono i prof del Vico –, letteralmente. I vigili del fuoco hanno interdetto l’uso di 3 aule, poi altre 2 hanno presentato macchie d’acqua sul soffitto. Facciamo il possibile: creiamo spazi, spostiamo i ragazzi, ci arrangiamo e non è certo una circostanza di emergenza visto che dura da 20 anni». I docenti parlano di una situazione «insopportabile e insostenibile. Per due motivi: la sicurezza degli studenti e del personale e il diritto allo studio e dignità professionale e umana sul lavoro». La scuola non deve insegnare «l’arte di arrangiarsi», proseguono, ma «efficienza e giustizia. Protestare è quasi un dovere civico. È necessario un intervento immediato: l’inverno è vicino, non vogliamo che gli studenti corrano rischi e vogliamo svolgere il nostro lavoro serenamente. La scuola deve essere sicura – concludono –, un luogo che costruisce un sapere condiviso, non un posto da temere». E in effetti studenti e personale sono ancora preoccupati, perché «adesso c’è bel tempo, ma i soffitti sono ancora a rischio – dicono impauriti –. Settimana prossima sono previste altre piogge. Come faremo?».