Assago, i lavoratori Olicar: "No al trasferimento in Piemonte"

Stato di agitazione contro lo spostamento a Ivrea, per i sindacati è un "licenziamento mascherato"

Il sindacalista Antonio Iavarone della Fim Cisl

Il sindacalista Antonio Iavarone della Fim Cisl

Assago (Milano), 22 settembre 2016 - Stato di agitazione alla Olicar spa di Assago, realtà che opera nella gestione di impianti per l’efficienza energetica. La mobilitazione è stata decisa dai lavoratori in assemblea, per protestare contro la scelta della nuova proprietà, la Manital-Idea di Ivrea, di attuare una riorganizzazione aziendale, con trasferimenti collettivi dei dipendenti indiretti (direzioni, amministrativi, gestionali, tecnici) in Piemonte. 

La decisione, motivata da una intimazione di sfratto esecutivo, è stata comunicata alle Rsu lo scorso 25 agosto: dal 1 ottobre prossimo 42 dei 66 dipendenti, tutti impiegati e tecnici, dovranno trasferirsi ad Ivrea. “Di fatto - osserva Antonio Iavarone della Fim Cisl milanese - è un licenziamento mascherato. Da Assago ad Ivrea ci sono 130 chilometri, impensabile farli tutti i giorni. Queste decisioni sono state prese durante il periodo estivo, nonostante fosse già stato fissato, nella sede di Confindustria Torino, un incontro nazionale per tutto il gruppo, proprio per proseguire il confronto sui piani industriali, sul processo organizzativo e sulla situazione finanziaria, curiosamente ancora non risolta con il sistema bancario, nonostante siano trascorsi circa sei mesi dall’acquisizione del controllo da parte di Manital-Idea, quale azionista unico”.

L’assemblea dei dipendenti della Olicar ha espresso preoccupazione per la mancanza di chiarezza sul futuro industriale e il mancato avvio di un vero confronto con il sindacato. Inoltre ha chiesto con forza che sia mantenuta la sede di Assago e ha ribadito che non saranno accettati trasferimenti forzati e di massa. Un incontro tra le parti è stato fissato per il prossimo 27 settembre.