Rozzano, citofoni e portoni fuori uso nei palazzi Aler

Problemi nel complesso di via Dalie

Il palazzo in via Dalie

Il palazzo in via Dalie

Rozzano (Milano), 14 febbraio 2017 - In via Dalie al quartiere popolare di Rozzano citofoni rotti da mesi e portoni d’ingresso sempre aperti a causa dei lavori all’impianto elettrico mai terminati. I disagi al quartiere popolare di Rozzano sono un vero stillicidio per gli inquilini: continui guasti, mancate riparazioni che aggiunte ai vandalismi e alla vetustà degli stabili spesso rendono difficile la quotidianità. La nuova segnalazioni arriva dai residenti di via Dalie, nelle case Aler. «Sono mesi che ci ritroviamo i citofoni guasti e nonostante le varie segnalazioni ancora non sono stati riparati - spiegano gli inquilini -, inoltre alcuni portoni d’ingresso alla palazzine restano sempre aperti. I cavi elettrici per l’apertura della porta sono stati staccati, mai riallacciati e attualmente sono scoperti e molto pericolosi. Non chiediamo la luna, ma almeno che vengano realizzati gli interventi più urgenti». Una situazione comune a vari stabili del quartiere. Solo pochi mesi fa una denuncia analoga era giunta dai residenti di via Petunie, anche loro alle prese con citofoni non funzionanti e altri problemi. Sulla vicenda torna a puntare il dito contro Aler l’assessore Stefano Apuzzo: «La verità è sotto gli occhi di tutti. Nei quartieri Aler non funziona nulla: gli ascensori e i citofoni sono rotti e nessuno arriva a fare manutenzione, le cantine si allagano ogni volta che piove, le occupazioni abusive dilagano senza che Aler faccia il suo dovere, cresce ogni giorno la illegalità a ogni livello ed è in pericolo la sicurezza dei cittadini perbene, che sono la grande maggioranza. Impianti elettrici non a norma, barriere architettoniche che non consentono ai disabili di uscire di casa, per non parlare della questione riscaldamento che ha fortemente penalizzato i cittadini rozzanesi. Abbiamo ormai la certezza che ogni nostra disponibilità al dialogo per risolvere i problemi dimostrata per oltre un anno è stata considerata una debolezza. Siamo pronti a dare vita a una manifestazione di protesta».