Lacchiarella, tutto pronto per l'Autunno ciarlasco e il Palio dell'oca

Tradizioni, cultura, folklore: la kermesse compie 40 anni. Ma resta l’incognita degli animalisti

Il Palio dell'oca

Il Palio dell'oca

Lacchiarella (Milano), 24 settembre 2016 - Compie 40 anni l’Autunno ciarlasco con il suo Palio dell’oca. Uno degli eventi folkloristici più di spessore e rilievo non solo locale, ma nazionale e internazionale, festeggia quattro decenni di storia, tradizioni, cultura e grande senso di appartenenza. Tornano puntuali anche questo settembre le divise multicolore dei vari cantoni, inondano di musica le vie sbandieratori, majorette, ginnasti e musicisti, piazze e vicoli si riempiono di turisti curiosi e cittadini laboriosi intenti in preparativi di ogni genere.

Da oggi fino al 9 ottobre il territorio ciarlasco prende vita tra gli odori delle cucine di strada e dei ristoranti che in queste settimane si sbizzarriranno nelle preparazioni più gustose, tipiche e fantasiose di piatti chiave della cucina locale, come l’oca, appunto, protagonista indiscussa dell’evento. Accesi dunque i riflettori sulla kermesse tanto attesa dell’autunno, ma sempre con un occhio vigile a chi con questi festeggiamenti non è affatto d’accordo: ogni anno finora non sono mai mancati gli animalisti e le loro proteste a tutela dell’oca, che solitamente fanno capolino già durante i preparativi del Palio, con rimostranze sugli allestimenti, per poi proseguire con manifestazioni autorizzate, ma non sempre contenute, durante la corsa.

Le danze si aprono questa sera alle 20.30 con la tradizionale Messa dei cantoni nella chiesa parrocchiale; dalle 21.15, al centro sportivo comunale di via Dante, presentazione dei cantoni e sfilata con fuochi di artificio. Sette sono gli storici cantoni ciarlaschi che prendono il proprio nome dall’area in cui sono dislocati: c’è la Betula, per la tipica osteria che si trovava a Sud del paese, con il giallo e il verde; il Piss, il più centrale, in piazza Risorgimento, riconoscibile dal suo rosso-blu; il Piaseou, dal piazzolo Borromeo, in amaranto e arancio; i San Ruchin, il cantone verde giallo e rosso per molto tempo scomparso; il Punt da legn, in bianco e rosso; i Municipin, per via del precedente palazzo municipale; e il Prà Vedar, dal prato di vetro in cui si trasformavano le marcite in inverno. I festeggiamenti continuano già da domattina alle 9 con i caratteristici mercatini lungo le vie Matteotti, Carlo Alberto, Friuli e Borromeo. Alle 11 alla rocca viscontea apriranno le mostre I promessi sposi e 40 di Autunno ciarlasco. Alle 15 la tanto attesa apertura dei giochi del Palio e le esibizioni dei primi tre gruppi folkloristici.