Soka Gakkai, a Corsico sulle orme di Buddha: dalla cascina dimenticata al tempio della pace

A Corsico apre il centro più grande d’Europa. Presenti alla cerimonia i sindaci Ferrucci e Pisapia. Tanti vip in prima fila, anche Roberto Baggio

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Corsico, 27 ottobre 2014 - Chissà, se nel 2005, quando l’allora sindaco Sergio Graffeo istituì l’assessorato alla pace, aveva immaginato tutto questo. Forse, ieri, a Corsico, la realtà ha superato la fantasia. Durante l’inaugurazione del centro culturale Ikeda per la pace, si è scritta una pagina importante per la storia della città. E non solo... In quello che, con i suoi 900 posti a sedere, è il più imponente centro culturale europeo i rappresentanti di tutte le istituzioni e delle varie religioni si sono ritrovati per parlare e dare il via a iniziative concrete di pace.

Un passaggio importante che si pone in un momento storico particolarmente difficile e non privo di tensioni, dovute soprattutto all’integralismo islamico. Un risultato che, forse, neanche il compianto sindaco Giorgio Perversi, colui che per primo aveva creduto nel progetto e agli albori degli anni 2000 aveva iniziato il dialogo con la Soka Gakkai, aveva sperato potesse arrivare a tanto. «La parola pace è anche dentro al nome del nostro centro insieme a quello di Ikeda, il maestro che ha dedicato la sua vita a costruire la pace», così, Tamotsu Nakajima, il presidente dell’istituto Buddista italiano Soka Gakkai ha iniziato il suo discorso, prima della recita del rito davanti al Goshoohonzon, la pergamena di culto della scuola di Nichiren Daishonin, che racchiude in caratteri cinesi tutte le funzioni della vita universale, esposta al centro del Butsuda, l’altare: «La pace si costruisce con azioni quotidiane - ha detto - e noi vogliamo essere il motore che promuove azioni di pace. Vogliamo essere un’occasione di unità per tutte le religioni che guardano alla pace».

Contrariamente a quanto ci si aspettava, l’inaugurazione non ha avuto un vero e proprio taglio del nastro ma ha visto tutti i rappresentanti delle comunità religiose presenti - ebrei, buddisti, francescani, ortodossi e islamici - elaborare uno scritto con le loro azioni di pace e donarlo al centro che lo custodirà con cura. Tutti, nei loro interventi, hanno spiegato come le diversità debbano essere rispettate e come il dialogo e il negoziato siano gli unici trumenti per arrivare alla pace.

Inserito in un complesso storico, simbolo della tradizione agricola della pianura padana, il centro culturale Ikeda è un’opera importante che ha visto la vecchia cascina La Guardia di Sopra, una delle storiche porte di Corsico - diventata nel tempo terra di conquista per senza tetto- riportata agli splendori di un tempo grazie a un investimento di oltre dieci milioni di euro. Quello che era uno spazio di degrado, un luogo dove regnava l’illegalità, diventato ora uno spazio di interazione della gente comune. Non soltanto un luogo di culto per i buddisti italiani ma, anche, uno spazio di interazione aperto alla città: «Con voi questo posto risorge – ha detto Maria Ferrucci, sindaco di Corsico – da cascina in disfacimento è diventato un centro da cui nascono parole ed esperienze di pace e di speranza. Ma devo dirvi grazie anche per un altro aspetto che abbiamo recepito oggi, i vosti silenzi. Oggi, non si trovano più persone capaci di ascoltare». francesca.santolini@ilgiorno.net