Soldi per annullare le multe: condannato l'ex comandante dei vigili di Pieve Emanuele

Tiziano Boselli, arrestato il 16 gennaio, invitava gli automobilisti nel suo ufficio per estinguere in contanti a una cifra ridotta la multa, rilasciava ricevuta e cancellava il verbale dal sistema informatico

Soldi per annullare multe, condannato l'ex capo dei vigili di Pieve Emanuele

Soldi per annullare multe, condannato l'ex capo dei vigili di Pieve Emanuele

Pieve Emanuele, 22 luglio 2014 - Si intascava i soldi che chiedeva per annullare le multe degli automobilisti, l'ex comandante dei vigili urbani di Pieve Emanuele è stato per questo motivo condannato. L'ammissione nelle stesse parole del ghisa, intercettato durante l'inchiesta svolta dalla guardia di finanza, il 17 dicembre 2012, mentre parla al telefono con un automobilista: "Io le dico la verità...in questo momento sto infrangendo la legge però vabbé, male che vada cosa vuoi che mi fanno...mi potranno condannare per che cosa? Per aver fatto del bene alle persone?". Così Tiziano Boselli spiegava a un automobilista perché era meglio che desse a lui dei soldi per evitare di mandare a ruolo la multa che aveva preso e per "evitare alle persone di andare a finire in mano a Equitalia". Arrestato il 16 gennaio scorso per truffa, falso e frode informatica e nel frattempo tornato libero, è stato condannato a anni 2 mesi e 10 giorni di reclusione, sentenza in rito abbreviato, dunque con lo sconto di un terzo della pena, emessa dal giudice per l'udienza preliminare Caterina Ambrosino, che gli ha riconosciuto l'attenuante del risarcimento del danno (10mila euro al Comune di Pieve Emanuele che ha ritirato la sua costituzione come parte civile nel procedimento in quanto vittima dell'imputazione di truffa) e l'attenuante della lieve entità per il reato di falso.

In base a quanto ricostruito dal pubblico ministero Antonio D'Alessio, titolare dell'inchiesta, a fronte di contravvenzioni anche da mille euro, Boselli chiamava i multati in ufficio, diceva loro che potevano estinguerle in contanti per una cifra ridotta, rilasciava regolare ricevuta di pagamento, cancellava il verbale dal sistema informatico e prendeva i soldi. E solo nei quattro mesi in cui è stato intercettato, si sarebbe intascato 10mila euro a fronte delle multe cancellate. Ma non è questo l'unico fatto contestato. Sempre in cambio di soldi da parte degli automobilisti multati, avrebbe anche evitato le decurtazioni di punti alle loro patenti, facendole addebitare su patenti false. Ammonta a 26mila euro, secondo una stima della fiamme gialle, il mancato introito alle casse del Comune di Pieve Emanuele.

L'inchiesta coinvolgeva oltre a Boselli altre 13 persone indagate in stato di libertà. La loro posizione è stata stralciata, quando D'Alessio ha firmato nei confronti di Boselli la richiesta di giudizio immediato sulla base dell'evidenza delle prove. Dopo la fissazione del processo, il vigile ha chiesto di accedere al giudizio abbreviato, che si è appena concluso.