Buccinasco, il vicinato solidale diventa modello per le case Aler in Regione

L’esperienza compie un anno e fa scuola

Gruppi di cittadini si ritrovano per controllare meglio il territorio

Gruppi di cittadini si ritrovano per controllare meglio il territorio

Buccinasco (milano), 30 luglio 2016 - Da un piccolo  gruppo di cittadini a un progetto ambizioso, che esce dalla dimensione locale e arriva a quella regionale. È la «Sorveglianza di Quartiere», che ha spento di recente la prima candelina, con un bilancio positivo, secondo l’ideatore Alberto Schiavone del Movimento 5 Stelle locale. «Centinaia di iscritti, divisi con ordine tra le varie zone cittadine, sono la prova concreta di un interesse significativo per il progetto che consiste sostanzialmente nel valorizzare i rapporti di vicinato e tenere gli occhi e le orecchie aperte in caso di situazioni sospette, sempre in contatto e a sostegno delle forze dell’ordine. Non facciamo ronde – tiene a specificare il portavoce –, ma solo sorveglianza attiva e partecipata, coordinata dai responsabili di ogni zona che sono sempre in contatto tra di loro, per collegare e diffondere capillarmente tutte le segnalazioni».

Il progetto sarà preso in considerazione come forma di sorveglianza partecipata nei quartieri Aler della Regione, al fine di limitare gli episodi di microcriminalità e di ridurre situazioni di degrado urbano. «L’ordine del giorno, presentato nella seduta del Consiglio regionale e approvato, ha invitato il presidente e la Giunta regionale a promuovere il progetto», spiega Schiavone. Grande soddisfazione per un’idea nata dal basso da semplici cittadini e arrivata al vertice: «L’iniziativa potrà tornare utile in diversi quartieri. Il funzionamento è semplice, immediato e facilmente accessibile a chiunque abbia un telefonino.

Attraverso i gruppi WhatsApp si creano vere e proprie reti di cittadini attenti e sensibili che segnalano situazioni o problematiche che meritano attenzione e interventi. L’interesse suscitato in sede regionale ci fa ben sperare e ambire a traguardi ancora più ambiziosi: la Sorveglianza funziona e vogliamo far conoscere il più possibile il metodo, per creare una cittadinanza più attiva, collaborativa e partecipativa».