Berlusconi ai servizi sociali, l'ex premier può chiedere liberazione anticipata

E' trascorso il primo semestre in regime di affidamento in prova. L'ex Cavaliere deve ancora valutare la richiesta con i suoi legali e poi dovrà essere concessa dal giudice Crosti

Silvio Berlusconi all'uscita dalla Sacra Famiglia

Silvio Berlusconi all'uscita dalla Sacra Famiglia

Milano  22 ottobre 2014 -  Per l'ex premier Silvio Berlusconi l'affidamento in prova ai servizi sociali per un anno dopo la condanna definitiva per il caso Mediaset era iniziato il pomeriggio dello scorso 23 aprile con la firma dell'ex capo del Governo del verbale con le prescrizioni stabilite dal magistrato e cioe' le regole, in tutto una dozzina, a cui deve attenersi salvo particolari deroghe: tra queste, oltre a quella di non pronunciare parole "offensive" e di "spregio" nei confronti dei giudici e all'attivia' di volontariato per una mattina alla settimana, il divieto di lasciare la Lombardia e l'obbligo di trascorrere la notte (dalle 23 alle 6 del mattino) ad Arcore, eccetto dal martedì al giovedì sera, giorni in cui può recarsi a Roma, palazzo Grazioli, per la sua attivià politica. A ciò si aggiungono, per esempio, il divieto di viaggi notturni e all'estero e di "frequentare pregiudicati".

Oggi, dunque, trascorso il primo semestre in regime di affidamento in prova, l'ex Cavaliere potrebbe quindi presentare, in qualunque momento, la richiesta di liberazione anticipata. Richiesta che, da quanto e' trapelato, deve ancora valutare con i suoi legali e che comunque dovra' essere concessa dal giudice Crosti dopo la lettura del 'fascicolo' di Berlusconi in cui sara', tra l'altro, anche inserita la relazione semestrale redatta dalla responsabile dell'Uepe di Milano, Severina Panarello - con cui ha colloqui piu' o meno mensili -, e le 'ammonizioni' ricevute per via di alcuni episodi in cui ha usato frasi poco ortodosse nei confronti di magistrati.