Corsico, il comandante Alfa racconta il suo Gis

Mephisto e ricordi della prima guida del reparto d'élite dell'Arma

Il comandante Alfa col sindaco Filippo Errante

Il comandante Alfa col sindaco Filippo Errante

Corsico (Milano), 25 maggio 2016 - “La lotta alla mafia sia senza sosta”. Oltre duecento cittadini hanno accolto il “comandante Alfa” del Gis (Gruppo intervento speciale) dei Carabinieri nella giornata dedicata al ricordo delle vittime e alla lotta alla mafia. “La mafia non dovrà mai avere il sopravvento sullo Stato – ha spiegato il sindaco Filippo Errante - Il 9 e il 10 aprile abbiamo ospitato nella nostra città quanto è rimasto della "Quarto Savona quindici", l’auto della scorta che precedeva quella del giudice Falcone. Ieri sera per proseguire il nostro messaggio di legalità contro l’arroganza di ogni mafia e di ogni violenza abbiamo accolto il comandante Alfa”.

I recenti episodi avvenuti in Sicilia, con l'attentato contro Giuseppe Antoci e le minacce al sindaco di Troina Sebastiano Venezia, mettono in evidenza che il lavoro da fare contro la criminalità organizzata è ancora lungo “ma le istituzioni, dal Nord al Sud dell'Italia, devono essere unite", ha aggiunto Errante.

Molto interesse ha suscitato il racconto della storia del Gis dei Carabinieri fatta dal suo primo comandante, “Alfa”. Il comandante, nonostante abbia indossato un mephisto per non essere riconoscibile per ovvi motivi di sicurezza, ha comunque trasmesso emozione del ripercorrere alcune tappe del Gis partendo dal sequestro di Cesare Casella, il giovane pavese che ha passato parte della sua prigionia a Buccinasco.