Iniziano le Olimpiadi invernali 2018: Arianna Fontana e Martina Valcepina, gemelle d’oro

Amiche-rivali sui quei 500 metri che valgono la storia

A destra Fontana in azione:  la valtellinese avrà come sempre molto tifosi al seguito

A destra Fontana in azione: la valtellinese avrà come sempre molto tifosi al seguito

Sondrio, 9 febbraio 2018 - Portabandiera in missione. Per l’oro, l’unico metallo che le manca alle Olimpiadi. Arianna Fontana da Polaggia (Sondrio) è il simbolo della squadra azzurra a trazione femminile. Per carisma, palmarés, storia, personalità, coraggio, voglia di vincere e capacità di guidare un intero movimento, quello dello short track, con base principale in Valtellina e centro d’allenamenti fissato da tempo a Courmayeur. Onestamente ha di fronte la grande occasione della sua carriera: dopo i trionfali mondiali 2015, il matrimonio con il marito-allenatore Anthony Lobello, il mezzo anno sabbatico, l’idea solo momentanea del ritiro, il prepotente ritorno al top finalizzato a PyeongChang, ecco che nei 500m in Corea si giocherà la chance più importante per salire sull’agognato gradino più alto del podio.

La gara sprint resta particolare: la partenza è fondamentale, le rimonte sono più complesse rispetto a 1000 e 1500m, dove comunque Fontana avrà le sue carte da giocare. Ma queste due specialità saranno dominate da Choi e Kim, come già avvenuto in Coppa del Mondo, le due fenomenali coreane che sembrano invece più vulnerabili sui 500m. Proprio lì si apre uno spiraglio dove infilarsi. Certo, la concorrenza su questa distanza è forse meno qualitativa, ma più ampia, perché anche olandesi, canadesi (Saint Gelais su tutte) e l’iridata in carica Christie, britannica, saranno della partita. Ci credete però se vi diciamo che l’avversaria più complessa per il sogno di Arianna probabilmente è in... famiglia? Sì, quella Martina Valcepina valtellinese come lei (di Cepina, frazione di Valdisotto), mamma di due gemelle, dotata della partenza più bruciante del circuito nella specialità, di un’ottima capacità di gestione della gara, ma non, forse, della stessa fame e grinta della compagna, con cui c’è rispetto e anche stima, ma inevitabilmente non grande amicizia. Arianna, 27 anni, a Torno 2006 divenne la più giovane medagliata azzurra della storia ai Giochi invernali, ora è pronta a chiudere il cerchio. Poi deciderà cosa fare «da grande», anche se il sogno è quello di rimanere «dentro» il suo sport, capace di regalare emozioni e adrenalina, ma anora troppo di nicchia, in Italia. Proprio per farlo svoltare. Una campionessa in missione, appunto.

Ecco la spedizione azzurra: Arianna Fontana (Fiamme Gialle Predazzo), Martina Valcepina (Fiamme Gialle Predazzo), Cecilia Maffei (Fiamme Azzurre), Lucia Peretti (C.S. Esercito Courmayeur), Cynthia Mascitto (S.C. Courmayeur), Tommaso Dotti (Fiamme Oro Moena) e Yuri Confortola (Carabinieri Selva di Val Gardena). Una squadra solida ed esperta, con la sola Mascitto all’esordio sulla scena olimpica.