Milan senza pace, ora sotto la lente ci finisce Mirabelli

Il direttore sportivo criticato per il mercato estivo e la gestione del gruppo

Massimiliano Mirabelli (Alive)

Massimiliano Mirabelli (Alive)

Milano, 6 dicembre 2017 - Fassone pranza  con squadra e staff a Milanello. Non una novità assoluta, un segnale di vicinanza in un momento molto delicato, figlio di risultati mediocri (21 punti in 15 gare), di un esonero inaspettato per le tempistiche (Montella) e di un avvio choc con Gattuso (pareggio al 95’ a Benevento). Da una parte il Milan sottolinea il supporto che l’ad vuole dare alla squadra, dall’altra però salta all’occhio quanto la presenza di Fassone a Milanello possa sembrare un’invasione di campo sull’area sportiva. I soliti bene informati infatti spifferano quanto anche il lavoro del ds Mirabelli sia finito attenzionato da parte di Fassone. Non sono infatti passate inosservate le frasi dell’ad durante la presentazione di Gattuso (“Mirabelli ha la completa fiducia mia e della proprietà cinese, ha grandi responsabilità anche sulla scelta dell’allenatore) che sembrano aprire uno squarcio nell’idillio.

Mirabelli  infatti non sarebbe finito nel mirino delle critiche della proprietà solo sulla base di un mercato svalutato ma anche (se non soprattutto) sulla gestione del tira e molla con Montella e sulle pressioni messe sul gruppo. Lo spogliatoio dopo sei mesi di lavoro lo considererebbe ancora una figura della società, non un uomo della squadra. Va ribadito: Mirabelli al momento è saldo al suo posto ma - dopo aver silurato preparatore atletico e allenatore - l’attenzione è ora rivolta al lavoro del ds, gradino superiore nella catena di comando.

Maleventum. Senza scomodare la battaglia dei romani, ecco proseguire il mal di pancia post Benevento. Nella consueta rassegna stampa sul sito del Milan, ecco spuntare un commento piccato con un chiaro riferimento all’Inter (corsaro in Campania per 2-1): «No, non è la Cavese. Il Milan è stato beffato crudelmente a Benevento, dove c’è chi ha vinto di goleada e chi di strettissima misura proprio come stavano facendo i rossoneri fino al 94’. Ma oggi la squadra è in Europa e la sua classifica, pur molto deludente rispetto alle aspettative, in ogni caso non preclude obiettivi europei ai rossoneri. Tentare di trasformare le beffe dure da digerire in tragedie sportive, significa farsi prendere eccessivamente la mano. La squadra è molto contenta del lavoro che sta iniziando a fare con Rino Gattuso e le possibilità di migliorare ci sono. Il campo lo dimostrerà».

L’obiettivo resta la Champions come rimarca anche Borini: «Gli obiettivi rimangono. Il campionato è lungo. La classifica è quella che è, ma ci sono ancora tante partite e davanti a noi ci sono tante squadre del nostro stesso livello tecnico. Quindi si può ancora fare. Gattuso ci sta dando un po’ di fiducia in più, trasmettendo carisma. Il gruppo c’è, il gioco va e viene, però il calcio è fatto di episodi». Al Milan si augurano che la ruota possa presto girare.