Inter, non c’è solo Icardi: Eder scalpita in panchina

Inter che fiuta le tracce del Napoli in vetta alla classifica è trascinata dall'attaccante argentino ma sa (deve) poter contare anche su altri attori, fra questi l'attaccante di scorta Eder

Eder

Eder

Milano, 21 ottobre 2017 -  Icardi, sempre Icardi, fortissimamente Icardi... ma non solo Icardi. Inter che fiuta le tracce del Napoli in vetta alla classifica è trascinata dall'attaccante argentino ma sa (deve) poter contare anche su altri attori, fra questi l'attaccante di scorta Eder. «Spalletti Il mister fa le sue scelte, io mi alleno tutta la settimana come se dovessi sempre giocare» recita l'ex Samp. «Il clima in squadra è buono, stiamo tutti facendo il massimo per riportare l'Inter in alto». L'Italobrasiliano (vice di Icardi ma in grado anche di rilevare con successo gli esterni titolari) è uno di quei giocatori che agli allenatori piace sempre, uno pronto a entrare in ogni momento della partita.

Non a caso il tecnico toscano in estate si è opposto alla cessione di Eder, anche se questa poteva essere la strada per arrivare a Schick. A convincere Spalletti non sarebbe stato solo l'ottimo precampionato condito da tanti gol, ma anche uno schietto dialogo chiarificatore. Di rimando la punta ricambia la stima a Spalletti: «È un tecnico molto bravo, vuole un gioco verticale con delle punte sempre pronte. Sa esattamente ciò che vuole e noi stiamo cercando di mettere in pratica le sue idee. Napoli e Juve Dobbiamo guardare a noi stessi, il nostro obiettivo è tornare in Champions League». «Il campionato italiano però è difficile, ogni partita dovremo sudarcela».

E a chi gli chiede se prefersice giocare da punta centrale o da esterno Eder risponde... «L'importante è essere utile alla squadra, mi alleno per entrambi i ruoli. Anche lo scorso anno ho fatto i due ruoli, l'importante è riuscire ad adattarmi alle richieste del mister e della squadra. Decide lui dove posso essere più utile». Del resto in estate il giocatore era stato chiaro: «L'anno scorso non è andata bene per nessuno - ammette - dobbiamo dimostrare di più. Tutti dobbiamo fare sacrifici, vogliamo migliorare e per farlo dobbiamo pensare tutti all'Inter e non al singolo».