Skriniar è l’idolo dei tifosi: "Bello giocare a San Siro ma con la Spal non era facile"

Applausi che scrosciano a ogni intervento difensivo dello slovacco

Milan Skriniar

Milan Skriniar

Milano, 11 settembre 2017 - Se avesse anche segnato il gol negatogli dalla traversa al 29’ della ripresa di Inter-Spal, Milan Skriniar sarebbe entrato di diritto nei cuori dei propri tifosi dopo pochissime partite. E’ già un beniamino, lo si capisce dagli applausi che scrosciano ad ogni suo intervento difensivo. Anche nella partita di ieri contro i ferraresi lo slovacco è stato uno dei migliori: deciso, attento, propositivo quando si tratta di impostare.

Sfortunato, sicuramente, perché quel tiro con cui ha fatto tremare i pali della porta di Gomis avrebbe meritato miglior sorte. «Sono contento per i tanti tifosi che sono venuti a San Siro e mi hanno applaudito - dice il centrale a Inter Channel dopo il triplice fischio -. La gara non era facile, loro sono molto organizzati e lasciano pochi spazi. E’ una vittoria importante. La traversa? Avevo spazio e ci ho provato, peccato». La forte presenza dei sostenitori allo stadio per una gara non di cartello (e nonostante da sette anni l’Inter non metta in bacheca alcun trofeo) è un argomento tra i più gettonati nel post-partita. Non possono che sorprendere 57.235 presenti al Meazza, alle 12.30 e contro un avversario non di grande richiamo. «Avere dei tifosi così fa la differenza per noi - dice a Sky Joao Mario, determinante per come si è conquistato il rigore del momentaneo 1-0 -. La cosa più importante è che abbiamo vinto e per questo siamo contenti. Siamo partiti bene e personalmente sto giocando in un ruolo in cui mi sento a mio agio. Gli obiettivi? Pensiamo alla zona Champions League, è presto per parlare di qualsiasi altra cosa».

Ovvero di traguardi maggiori, quel tricolore conquistato l’ultima volta nel 2010, lo storico anno del «Triplete», prima di un secondo posto la stagione successiva (culminata comunque con il successo in Coppa Italia) e di tanti piazzamenti inferiori alle attese. Forse anche per questo molti dei giocatori fanno ricorso alla prudenza. «Noi dobbiamo entrare nelle prime quattro, poi tra marzo e aprile vedremo dove saremo - analizza Roberto Gagliardini a Premium -. Intanto abbiamo lottato e vinto una partita non facile. Icardi e Perisic hanno dimostrato anche oggi di essere due giocatori importanti, ci stanno dando una grossa mano, ma tutta la squadra credo che stia facendo bene. I tifosi? E’ uno spettacolo giocare con tutta questa gente». Immancabile in tribuna, lo era già quando non era ancora il Ceo della società, Alessandro Antonello si è presentato a Premium nel pre-partita, dove solitamente a parlare è il direttore sportivo Piero Ausilio. «I tifosi ci aiutano sempre, sono il nostro Dna – dice il dirigente nerazzurro -. Essere sostenitori di questa squadra è qualcosa di particolare, dà grande orgoglio e noi dobbiamo ricambiare la fiducia che ci stanno dando. Il mercato? Si è appena concluso quello estivo, per cui eviterei di parlare di quello che succederà a gennaio. Abbiamo fatto degli innesti, siamo una squadra e i nostri dirigenti hanno individuato i profili giusti chiesti da Spalletti. Evitiamo di aprire delle aspettative in vista della sessione invernale e continuiamo a supportare il nostro tecnico e i dirigenti».