In Europa League sarà Milan-Arsenal: Gattuso, il futuro è adesso

Dal posticipo di domani agli ottavi contro i Gunners, in mezzo Lazio e Inter: Gattuso ha 4 gare per le speranze Champions e la sua conferma in rossonero

Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso

Milano, 24 febbraio 2018 -  Notti da Champions in Europa League. Il primo esame dell'esordiente Gattuso contro un mostro sacro (ma in flessione) come Wenger (a Londra dal 1996). L'arrivo a Milano del fu quasi milanista Kolasinac (solo il ritardo nel closing ha bloccato il suo trasferimento) e il ritorno dell'ex Aubameyang (ricercato in estate dopo gli anni in Primavera, non potrà scendere in campo per le norme Uefa). Insomma, l'incrocio agli ottavi tra Milan e Arsenal offre tanti spunti di riflessione e angolazioni. Mirabelli ci scherza su mentre in una sala di Milanello osserva il sorteggio in diretta Facebook («Mi spiace solo per l'Arsenal»), poi si riveste da dirigente e analizza la prima sfida nobile del Milan di Yonghong Li: «Preferisco incontrare una squadra importante come l'Arsenal anche a questo punto se una vale l'altra.

Sarà una bellissima sfida. Secondo me arriva nel momento giusto, non dobbiamo avere il timore di nessuno perché vogliamo arrivare in fondo. Non abbiamo paura ma rispettiamo l'Arsenal come tutti gli avversari che abbiamo affrontato finora». Altro livello. Non è più l'Arsenal degli 'Invincibili' (con Vieira e Henry, imbattuti nella Premier 2003/04) ed è appena sesto in campionato: in più ha perso Sanchez (scambiato alla pari con Mkhitaryan per non vederlo andare via da svincolato), e ha Lacazette infortunato (dovrebbe rientrare in tempo per il ritorno); ma resta una squadra esperta, conosce l'atmosfera delle grandi sfide ed è un animale da coppa (ha vinto tre delle ultime quattro FA Cup). Senza dimenticare quell'ultimo precedente, datato 2012, che evoca dolci ricordi ma amare considerazioni: Milan qualificato ai quarti di Champions, dominante a San Siro (4-0) ma terrorizzato all'Emirates (0-3). La partita dopo la quale Ibrahimovic e Allegri vennero quasi alle mani, preambolo della crisi che costò al Milan lo scudetto.

Calendario di fuoco. Ora ci sono venti giorni di tempo per stabilire il proprio destino. Se Mirabelli ricorda con orgoglio «di essere protagonisti ancora sui tre fronti», ora Gattuso si troverà davanti un bello scotto da pagare. Dovrà gestire energie fisiche e nervose del gruppo per sei partite decisive: la prima decisione presa è quella di allungare la permanenza a Roma da oggi - vigilia della gara di domani - fino a mercoledì sera - giorno della semifinale di Coppa Italia con la Lazio -. Poi si penserà al derby e all'Arsenal. In palio, da una parte all'altra, le ultime speranze di Champions, utopia fino a un mese fa ma speranza quanto mai attuale a Milanello.

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