Mialno, 30 marzo 2011 - I pantaloni neri, aderentissimi. Gli stivali sopra il ginocchio. E una specie di giacchetta di paillettes, giusto per far capire chi è la star. Non che ci voglia molto, considerando il muro di fotografi che la prendono d’assalto e le due gigantesche guardie del corpo che l’accompagnano ovunque. Proprio come mamma, che mai la manda sola. Vita vissuta di un fenomeno televisivo. Nel caso specifico la bella Brenda Asnicar, classe 1991, alias Antonella del telefilm culto «Il mondo di Patty». Dove è una sorta di modella in miniatura, a scuola vestita come se andasse a far nottata a Milano, leader indiscussa delle «Divine», che fanno il bello e cattivo tempo alla Pretty Land School Of Arts di Buenos Aires. È lei la rivale di Patty, a capo invece delle «Popolari», il brutto anatroccolo con l’apparecchio e gli occhialoni, conciata che neanche Penelope Cruz reggerebbe. Schermaglie da piccolo schermo, con i fan a dividersi. Intanto a Milano Brenda Asnicar ci sta sul serio, a presentare la tournée «Antonella in concerto», in partenza il 2 aprile da Napoli per concludersi il 15 maggio a Roma. Due le date per i fan milanesi: il 16 e il 17 aprile al Teatro Smeraldo (info: 02.27225). Intanto l’occasione è interessante per scambiare due battute con Brenda la «guapa», divina per eccellenza, con buona pace di Greta Garbo (altri tempi). Di cui si registra il flirt con Carlos Tevez, compagno di giochi di Balotelli al Manchester City («è stata una storia bellissima, lui è un ragazzo tanto dolce», racconta), il fatto che ancora abiti a casa dei genitori e che difenda con i denti la propria privacy. Che a diciannove anni si ha anche il diritto di passare le giornate come tutte le altre ragazzine del mondo e uscire per un cinema o una festa di compleanno. Il resto è filosofia spiccia, pratico buon senso.

Brenda Asnicar, come vive il successo?
«È molto più difficile che nella finzione! Ma quello che è importante non è tanto essere belle ma stare bene con gli amici e avere un buon rapporto con la gente».

Cosa si porta con sé nei suoi tour da «divina»?
«Due cose non mi abbandonano mai: il computer portatile, per stare sempre in contatto con le mie amiche, e la mia mamma».

Le manca «Il mondo di Patty»?
«Mi manca tutto della serie, ha cambiato la mia vita, mi ha permesso di lavorare in un ambiente magnifico, facendomi conoscere tante persone che per me hanno significato moltissimo. Ma è finita una tappa della mia vita e sta per cominciarne un’altra, di cui però al momento non voglio dire nulla perché è un segreto».

Non ci può lasciare col dubbio…
«Diciamo che mi piacerebbe continuare a cantare e ballare, facendo show dal vivo, perché amo il contatto con la gente. Ma devo confessare che anche il cinema mi attira molto».

Cosa proporrà nel suo concerto?
«È uno spettacolo in cui oltre alle canzoni del Mondo di Patty ci saranno alcuni brani inediti. Ma non solo: nello show racconterò come ci si prepara a diventare una divina».

Ovvero?
«È un ruolo di grande responsabilità, perché vuol dire essere un modello per tante adolescenti. E voglio ripeterlo: la prima regola da imparare per diventare una divina è che l’importante non è apparire, essere belle, perfettamente truccate e ben vestite. La cosa davvero fondamentale è essere sempre e solo sé stesse».