All'Alcatraz l’Arte Moderna di Nina Zilli. E c’è anche J-Ax

Serata live per due

Nina Zilli (Ansa)

Nina Zilli (Ansa)

Milano, 18 ottobre 2017 - Attenti a quei due. Nina Zilli sbarca questa sera all’Alcatraz per dare voce alla piccola Etta James che si porta nel petto in compagnia di J-Ax. Il pretesto è “Modern art”, quarta fatica formato cd di una carriera varata otto anni fa con un altro duetto, quello di “50mila” al fianco di Giuliano Palma. “Incidendo ‘Tu mi butti giù’ in ‘Modern Art’ Alessandro mi ha restituito la cortesia di aver partecipato due anni fa al suo ‘Il bello di essere brutti’” spiega. “Anche se ‘Uno di quei giorni’, il pezzo incluso nel suo disco, è divertente, spigliato, mentre questo è uno di quei momenti ribelli in cui proviamo ad alzare il volume delle parole”.

Ma qual è per Nina, al secolo Maria Chiara Frascetta, la vera “arte moderna”? “Quella di sconnettersi per condividere la vita come esseri umani invece che come macchine - giura lei -Non ho nulla contro la tecnologia, ma non bisogna farsi prendere la mano dal wi-fi… meglio prendersi per mano su un’isola lontana come la mia amata Jamaica e abbandonarsi alle tentazioni di una vita low-fi”. In replica il 18 novembre al Latte+ di Brescia, lo show della cantante piacentina poggia sui fiati di Riccardo “Jeeba” Gibertini, sulla chitarra di Antonio “Heggy” Vezzano, sulla ritmica di Nicola “Nico” Roccamo, sul basso di Andrea “Torre” Torresani, sulle tastiere di Fabio “Veezo” Visocchi e sulle alchimie alla console di Enzo “Dj Zac” Tribuzio. “Il dee jay l’ho voluto perché quest’ultimo è un album molto prodotto, ma anche molto suonato, e volevo renderlo in tutta la sua efficacia- spiega- I locali sono un po’ casa mia; la prima canzone l’ho scritta a dodici anni, infatti, e per arrivare a ‘50mila’ ci sono voluti tempo, costanza e una lunga gavetta nei club. Quando sono in scena ho bisogno di sentire energia attorno a me e questo scambio avviene solo se c’è la ‘caldazza’ e si sta tutti in piedi, tutti vicini”. Nina-Maria Chiara presentando “Modern art” il mese scorso a Milano, aveva ammesso di sveva avuto i consigli di Tommaso Paradiso, Calcutta, Dario Faini, Piero Romitelli, Emilio Munda, Alessandra Flora. Il risultato sono queste nuove canzoni su cui poggia lo spettacolo. “Ho iniziato a lavorare al disco scrivendo tanto, ascoltando di tutto e in particolar modo cose di produttori inglesi e di cantautori americani - dice- Poi mi sono chiusa nella mia cameretta e ho ricercato un mondo di suoni che si avvicinasse quanto più possibile a quello che sono oggi; tutto con grande impegno, ma anche enorme piacere. Ogni nota è un colore. E io questi colori li vedo, li vivo ogni volta che ascolto i nuovi brani”.