Milano, 16 giugno 2011 - Riviera Life, un tuffo nel mare della french Riviera aggrappati all’oliva di un Martini Cocktail, a Monaco. Ricordando Grace Kelly e Cary Grant che nuotano davanti al Carlton Hotel di Cannes. Il duetto fra Caro Emerald e Giuliano Palma trascina questa Platinum Edition di «Deleted Scenes From The Cutting Room Floor» (Grandmono Records), con tre brani dal vivo e un Dvd con live, bonus tracks e remix. Disco d’oro in Italia, l’album che ha lanciato con l’hit «Back It Up» la cantante jazz pop olandese in Europa archivia il successo del secondo singolo «A Night Like This»: numero 1 nelle classifiche di airplay e sigla televisiva del programma di Alfonso Signorini «Kalispera».

La versione italiana di «Riviera Life» con Giuliano Palma, ex Casino Royale e leader dei Bluebeaters, accompagnerà i suoi concerti a Umbria jazz (8 luglio) e al Milano jazzin Festival (Arena Civica, 25 luglio). «Ci siamo ispirati dalla favolosa Grace Kelly - spiega Caro -. In particolare a una scena di «Caccia al Ladro», il capolavoro di Hitchcock. Quale ragazza non vorrebbe godersi una gita in auto come quella che Grace Kelly e Cary Grant fanno nel film? E’ stato molto divertente registrare «Riviera Life» in duetto con Giuliano Palma. Adoro lo stile di Giuliano e credo stia benissimo insieme al mio». Risposta da vero gentiluomo. «Caro è un’artista travolgente - racconta Giuliano Palma -. Abbiamo lo stesso approccio alla musica, respiriamo le stesse sonorità, le stesse atmosfere». Le novità. Tre brani registrati dal vivo al The Place di Roma nel settembre 2010: «A Night Like This», «Back It Up» e «The Lipstick On His Collar». In uno speciale box, insieme al cd audio, c’è un dvd pieno di contenuti rari. Foto, video officiali, 14 live performance e 10 remix.

Due sax a confronto. Mattia Cigalini, 21 anni, in «Res Nova» (My Favorite), un altro caso Cafiso. Meno precoce ma altrettanto interessante. Piacentino, Mattia ha comunque esordito con «Arrivin Soon», votato in Giappone fra i dieci migliori album del 2010. In «Res Nova» Cigalini scrive una suite in sette movimenti dove partitura e improvvisazione trovano un balance di passione contemporanea. Suonano con lui Mario Zara (pianoforte), Yuri Goloubev (contrabbasso), Tony Arco (batteria). Max Ionata, sax tenore della scena romana (classe 1972), è uno dei big sound della sua generazione, giro allargato degli High Five, qui con il suo quartetto in «Dieci» (Via Veneto Jazz). Mannutza e Muresu accompagnano e firmano con Max gli original post bop. «Who Can I Turn To» è l’unico standard, Fabrizio Bosso partecipa e contribuisce alla causa. Lavoro stilisticamente rotondo che rolla, in fuga dai modelli, veloce. Bravi tutti.