Bruno Mars al Forum, uno show potente tutto da ballare

Ad Assago arriva il 24K Magic Tour

Bruno Mars

Bruno Mars

Assago (Milano),14 giugno 2017 - Non è facile conciliare i primi caldi stagionali con un concerto al chiuso di Bruno Mars. Il risultato infatti è un’afa caraibica come quella respirata l’altra sera dell’Unipol Arena, prima tappa italiana di quel 24K Magic Tour atteso domani sera al Forum di Assago. Uno show tutto da ballare, tra scoppi di bombe al magnesio come nella stessa “24K Magic” e il “Runaway baby”, le fiamme infernali che avvampano “Grenade” o la pioggia di coriandoli dorati che sottolinea “Locked out of heaven”, eseguita nel bis. Altrettanto irrinunciabile “Uptown funk” di Mark Ronson, che ribadisce le svettanti doti d’interprete del performer di Honolulu, che all’anagrafe si chiama Peter Gene Hernandez e alla batteria schiera il fratello Eric, per gli addetti ai lavori E-Panda. Entrambi sono, infatti, figli di Pete Hernandez, percussionista con un giro di collaborazioni che va dai Love & Money al duo delle Hawaii Cecilio & Kapono.

Ma per quanto Bruno-Peter dica di sentirsi solo il cantante di una band, quegli Hooligans con cui vive in simbiosi sul palco come nella vita di tutti i giorni, energia e talento ne fanno una superstar assoluta. Ineccepibile. E proprio per questo, accusata talvolta di non saper toccare tutte le corde che potrebbe (e che vorrebbe). La risposta al coloratissimo set anni Settanta su cui va in scena la liturgia di questo nuovo tour, partito lo scorso marzo dallo Sportpaleis di Anversa e proseguito con successi clamorosi come i quattro sold-out consecutivi all’O2 Arena di Londra, seguendo un ruolino di marcia che terrà sulla strada il trentunenne cantante americano fino alla primavera dell’anno prossimo, collezionando 134 repliche in 12 mesi. Metà concerto è attinto dall’ultimo album, ma non mancano cose anteriori quali “The Lazy Song” o “Marry You”. La forza di questo tour mondiale, lanciato dall’idolo di “Perm” sull’auto del conduttore James Corden in una memorabile puntata di “Carpool Karaoke”, sta nella determinazione con cui è stato costruito, spingendo a fondo sull’empatia con gli Hooligans - in cui figura pure Phil ‘The most’ Lawrence ai cori, coautore di quasi tutte le sue canzoni - e collaborando con specialisti di varia estrazione artistica come Phil Tayag della crew hip-hop Jabbawockeez.

«Volevo uno show potente, perché le persone hanno messo la mano in tasca per comprarsi il biglietto lo meritano» ha detto Mars - 26 milioni di album venduti e fan del calibro di Beyoncè Knowles (con cui lo scorso anno ha cantato pure al Superbowl) - a proposito del 24K World Tour. «Certi grandi concerti di Michael Jackson e di Prince mi hanno fatto capire che un artista non fa bene il suo lavoro se non lascia un po’ di sé ovunque si esibisca. Ecco perché ogni sera voglio sentirmi artista fino in fondo. Voglio che la gente afferri il sentimento che avevo dentro mentre in studio stavo incidendo le canzoni che gli canto sulla scena; voglio sorprenderla, andare oltre le sue aspettative e… volare».