American Idiot, al Teatro della Luna il musical piglia-tutto

Il musical “arrabbiato” dei Green Day in scena dal 2 all'11 novembre

Un momento del musical

Un momento del musical

Assago (Milano), 1 novembre 2017 - ​È sempre tempo di “American Idiot”, il musical “arrabbiato” dei Green Day portato a teatro otto anni fa da Billie Joe Armstrong assieme al regista Michael Mayer per puntare il dito sul vuoto giovanile di un’era Bush che nelle intenzioni degli autori non avrebbe potuto ripetersi davanti alle promesse della presidenza Obama.

E invece. Passano i decenni, ma l’“idiota americano” condizionato dai mass media rimane lo stesso, così come l’incapacità dei tre protagonisti della pièce Johnny, Will e Tunny di dare un senso alle proprie esistenze, come avrà modo di convincersi il pubblico del Teatro della Luna di Assago, dove lo spettacolo vincitore di due Tony Awards e del Grammy Award per il miglior Musical Show Album torna in scena da domani all’11 novembre. Smessi i panni della Nathalie di “Next to Normal” indossati solo fino a tre giorni fa sullo stesso palco, Laura Adriani diventa Whatsername, la ragazza che s’innamora di Johnny, torturato protagonista di “Green Day’s American Idiot” e alter ego dello scapestrato leader della band californiana Billie Joe Armstrong. L'ossatura del musical concepito sulle vicende di questi tre giovani Holden alla ricerca di se stessi si basa ovviamente sulle canzoni del best seller “American idiot” - oltre 15 milioni di copie ad ogni latitudine - senza tralasciare incursioni, al fine di potenziarne la narrazione, tra i solchi del successore “21st Century Breakdown”. Johnny è interpretato dal venticinquenne Ivan Iannacci di Paderno Dugnano, mentre gli altri protagonisti lombardi del cast sono Dario Cao di Rho nel ruolo di Gerard e Matteo Chippari di Magenta in quelli di Declan. «C’è un momento nel musical in cui i tre protagonisti si ritrovano davanti al dilemma in cui tutti in un modo o nell’altro ci siamo imbattuti: la sensazione di aver toccato il fondo, essere arrivati al punto da cui non si può che risalire – spiega il regista Marco Iacomelli -. È il momento in cui in scena irrompe “Wake me up when september ends”. Ci si aggrappa alla speranza e il momento del riscatto è sempre quello più bello.

Ecco perché“Green Day’s American Idiot” è uno spettacolo per tutti, senza limiti di età, senza limiti di emozioni». La versione di Iacomelli è recitata in italiano, ma conserva le canzoni in inglese facendole eseguire col supporto di una band dal vivo. Le scenografie sono ispirate a Basquiat, mentre videomapping e luci stroboscopiche costituiscono gli altri elementi che hanno caratterizzato il debutto dello scorso gennaio proprio al Teatro della Luna dopo un paio di anteprime al Coccia di Novara. Quest’anno “American Idiot” è approdato pure a Rio de Janeiro con la regia di Mauro Mendonça Filho e il prossimo sbarca a Brisbane con quella di Craig Ilott, mentre dovrebbe essere in arrivo pure una trasposizione cinematografica ad opera di Tom Hanks, per la rete tv via cavo HBO.