Andrea Muroni, la voce del Palio di Legnano

Intervista allo speaker ufficiale della corsa: "Non posso dimenticare la mia contrada (Legnarello) ma devo essere imparziale e professionale"

Andrea Muroni

Andrea Muroni

Legnano (Milano), 30 maggio 2015 - Un nodo ben stretto a metà del petto, in modo che il cuore e la lingua non possano comunicare per tutto il tempo che il Palio richiederà. Questo è l'unico modo in cui Andrea Muroni, speaker ufficiale del Palio e delle sue cerimonie, potrà dimenticare per un po' la sua appartenenza al maniero di Legnarello ed essere, così, la "voce" di tutti gli spettatori e i protagonisti del Palio 2015. "Un momento, dimenticare l'appartenenza alla contrada è impossibile, nessuno chiederebbe così tanto"

Come farai, allora, ad essere contemporaneamente contradaiolo e voce ufficiale? "La professionalità prima di tutto, certo. Anche se il cuore è giallorosso, in quei momenti io sono in veste ufficiale ed è giusto che non lasci troppo spazio alle emozioni, dimostrando di essere lavorativamente super partes come è ovvio che sia. Però, penso anche che quando si mette la voce per raccontare davvero cos' è il Palio, la passione non guasti mai".

Trasmettendo la passione, insomma, fai meglio il tuo lavoro "Secondo me sì. La neutralità è importante, ma una voce impostata, da sola, non racconta la corsa con lo stesso calore di chi il Palio lo sente davvero. D'altronde, anche il mio grandissimo predecessore, Luciano Mastellari, era contradaiolo di San Bernardino".

Che rapporto avevi con lui? "Luciano è un attore e doppiatore immenso. Non voglio entrare nel merito della polemica seguita alla sua sostituzione, però posso dire che abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Una volta ha anche detto, dandomi in pratica la benedizione, che io sarei stato un degno sostituto e la cosa non può che rendermi orgoglioso".

Anche tu, come lui, nasci come attore "Ho recitato, ballato e cantato per dieci anni al fianco di Antonio Provasio e la compagnia I Legnanesi. La tecnica è importante: fare lo speaker non è una banalità, anche se potrebbe sembrare". 

Manca pochissimo al Palio: stai già provando a tenere a freno le emozioni? "Ci provo, sì, anche se è difficile. Sanno tutti che sono contradaiolo di Legnarello, non l'ho mai nascosto e nemmeno avrei potuto, visto che sono stato arciere nella sfilata, scudiero, vice gran priore, persino capitano nel 2003. E, ripeto, prima di tutto contradaiolo".

Cosa faresti se Legnarello dovesse... "Non lo dire nemmeno! Sarei professionale, lo prometto, anche se sarebbe davvero dura. Mi riservo il diritto di sfogare le mie emozioni e la mia gioia una volta che le luci del Mari verranno spente".

di Camilla Garavaglia