'#Soloperte', gli adolescenti raccontano il sexting in una mostra itinerante/ VIDEO

Il percorso si snoda lungo 19 pannelli con foto a tutto campo costituti da immagini e didascalie che contestualizzano e offrono spunti di riflessione ai ragazzi

Il Comune di Bergamo festeggia la maggiore età dei suoi cittadini

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Milano, 21 febbraio 2017 -  In Italia, un adolescente su quattro ha fatto sexting almeno una volta. Il sexting, che nasce dalla crasi delle parole sex e texting, definisce lo scambio di messaggi di testo, foto, video con un contenuto marcatamente sessuale. Si tratta di fenomeno sommerso e in forte espansione, favorito dalla diffusione di applicazioni di messaggistica istantanea, come WhatsApp, e social network che illudono i ragazzi sulla possibilità di condividere e poi cancellare i contenuti postati (Snapchat). Il primo messaggio con contenuto sessuale viene infatti inviato da ragazzi che hanno un età compresa tra gli 11 e i 14 anni.  

Cosa fare?Se non si interviene per far comprendere rischi e conseguenze, per far capire il valore della propria identità, la situazione potrebbe peggiorare. Oggi, perché anche in Rete, come nella Vita, occorrono anni per costruire la propria reputazione, ma basta un click per distruggerla. Così, ecco che nasce '#Soloperte', una mostra fotografica itinerante ideata da Pepita Onlus e Dajko Comunicazione per raccontare il #sexting dal punto di vista dei ragazzi. È una provocazione attenta per risvegliare a una riflessione su un fenomeno diffuso e ancora in crescita.

Il percorso si snoda lungo 19 pannelli con foto a tutto campo costituti da immagini e didascalie che contestualizzano e offrono spunti di riflessione ai ragazzi. All’origine, la storia tra una ragazza, Asia, e il suo ragazzo e i loro messaggi scambiati via WhatsApp. All’inizio, ad accogliere i visitatori un pannello più grande, volutamente sovradimensionato per lasciare un segno e lanciare un messaggio. Le immagini vanno dal colore pieno alla dissolvenza, con un’immagine forte, al centro del percorso, che stabilisce il punto di rottura, il momento in cui tutto può cambiare se non si governa la propria esposizione in Rete, se non si protegge la propria preziosa identità. La lenta perdita di cromatismo delle foto chiude su uno scatto confuso, quasi bianco per rappresentare la totale perdita d’identità di Asia. Che si è spinta oltre per quello che credeva Amore. Per questo quell’ultima immagine è altro, quasi a dire: "Non sono più io. Queste foto non sono più mie". I pannelli maneggevoli facilitano l’allestimento, che può essere effettuato dagli insegnanti con la collaborazione degli studenti. Il percorso è facilmente individuabile grazie ai pannelli numerati.

La mostra ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia e dell’Ufficio Scolastico Regionale ed è a disposizione delle scuole che ne faranno richiesta e costituirà il punto di partenza e lo spunto per stimolare nei ragazzi un cambiamento, un’assunzione di responsabilità verso se stessi e un atto di rispetto verso gli altri, secondo il modello di responsabilizzazione i Pepita Onlus.

È possibile visitare il sito www.soloperte.org ed è indispensabile inviare una mail a info@pepita.it per ricevere informazioni e prenotare la mostra che è disponibile e prenotabile per slot di 10 giorni secondo modalità differenti: solo la mostra, la mostra più i materiali didattici, la mostra più i materiali didattici e i laboratori con lo staff di Pepita direttamente nelle location che l’avranno in allestimento. È previsto un rimborso forfettario delle spese di trasporto e assicurazione, oltre a un costo contenuto che la cooperativa chiede per provvedere alla manutenzione dei pannelli e alle ristampe dei materiali. Sul sito della mostra www.soloperte.org Pepita Onlus provvederà a inserire nel calendario i periodi già prenotati.