Programmando s'impara, al via un nuovo progetto digitale per le scuole

Smart Coding ha lo scopo di evolvere le modalità di apprendimento, stimolando il pensiero creativo e la capacità di problem solving attraverso l'adozione di metodi di lavoro collaborativi. L’iniziativa si inserisce nel progetto Samsung Smart Future, promosso per favorire lo sviluppo della digitalizzazione nell’istruzione delle scuole primarie e secondarie di primo grado

Un tablet (Reuters)

Un tablet (Reuters)

Milano, 26 febbraio 2015 - La tecnologia si fa largo nelle scuole. Inizia da Milano il progetto Smart Coding di Samsung per avvicinare studenti, docenti e genitori al mondo della programmazione digitale e del pensiero computazionale. L'iniziativa, presentata oggi alla scuola elementare di via delle Foppette (appartenente al Circolo Oberdan-Porzi e prima a sperimentarla), si rivolge agli istituti primari e secondari di primo grado e prevede un percorso didattico con dei laboratori finalizzati all'elaborazione di progetti digitali.

Per realizzare gli elaborati, i partecipanti avranno a disposizione un kit di lavoro e il supporto di uno «smart team» composto da 25 educatori specializzati. Tutti i progetti saranno caricati entro il 28 maggio su una piattaforma web dedicata. I dieci migliori lavori, giudicati da esperti di coding, consentiranno alle scuole vincitrici di ricevere in dotazione una «classe digitale», con tablet, e-board e un formazione didattico-digitale rivolta a docenti e genitori. A oggi sono circa 750 le scuole candidate in tutta Italia, per un totale di quasi mille classi.

Smart Coding rientra nel più ampio progetto «Smart Future» lanciato da Samsung nel 2013 a favore della digitalizzazione scolastica, partendo dai risultati dell'Osservatorio nazionale sui Media e contenuti digitali a scuola dell'Università Cattolica di Milano. Dalla ricerca, che ha coinvolto 199 genitori, 157 docenti e 16 dirigenti scolastici, è emerso come la tecnologia non venga percepita come sostitutiva alla didattica, ma come un valore aggiunto: il 35,49% degli insegnanti, infatti, la ritiene un aspetto vicino e quotidiano, il 60% pensa che possa favorire l'integrazione degli studenti stranieri l'80% quella degli alunni disabili. Sul fronte studenti, il 46% dei docenti intervistati è convinto che la tecnologia renda i ragazzi più responsabili, possa incidere sul rendimento (46%) e anche sull'aggregazione (58%). Fiduciosi anche i genitori: oltre la metà (53,68%) pensa che l'uso del tablet possa contribuire a fare squadra, mentre 23,44% che faccia acquisire ai figli competenze diverse.

"Grazie a un protocollo d'intesa siglato con il Miur - ha spiegato Mario Levratto, direttore delle relazioni esterne di Samsung Elettronics Italia - Smart Future (che fino oggi ha interessato 37 scuole) partirà in altre 54 classi in tutta Italia, individuate tramite un bando online. Lo scorso anno, il progetto si è inoltre arricchito di una collaborazione con il Moige ed ha coinvolto anche le scuole con un presidio ospedaliero".).