Karima Ammar canta il suo primo Bacharach. La prima ad Amici

Grande voce jazz pop nel disco Decca di Marco Mangairotti

Karima Ammar

Karima Ammar

Milano, 26 marzo 2015 - Songbook italiano per Burt Bacharach, un progetto che viene da lontano perché Karima ha inziato a cantare le sue canzoni a sedici anni, e da due le porta in tour, dopo aver collaborato con lui, nella sua casa e negli studi di Los Angeles, per l’album che li ha portati sul palco di Sanremo. «Close to You» è un titolo e un auspicio, i tredici titoli «quelli che abbiamo portato in studio per sceglierne undici - racconta la cantante -. Ci siamo allargati, ma fermati lì. Abbiamo deciso di registrarlo tutto in diretta, come una volta. Come mi ha insegnato Burt. Ma richiede grande concentrazione e devi spaccare l’intonazione, sennò si deve registrare daccapo».

In tre canzoni, voce e pianoforte, Karima Ammar mette le giuste carte in tavola, nella sede Universal, perché l’album esce sulla prestigiosa etichetta Decca. «Niente grande orchestra ma un combo jazz. Abbiamo scelto con Piero Frassi, pianista e arrangiatore, un quartetto allargato. La ritmica con Piero, Francesco Puglisi al contrabbasso, Fabio Nobile alla batteria. E Vittorio Alinari al sax tenore, soprano e flauto. Che è un colore di Bacharach, come la tromba di Irvin Mayfield in “Close to You”. Qui c’è tutta la mia libertà di muovermi fra jazz, soul e funky». Aggiunge: «In questi anni ho cantato nei festival, in teatro, nei club. Ho sempre studiato, ora anche canto lirico con Susanna Rigacci, la voce di Morrico- ne». È stata il giorno prima dal parrucchiere e ha chiesto: come starei alla Halle Berry? Frittata fatta, con la copertina del cd in capello lungo. «Abbiamo cercato dinamiche diverse nel duetto voce contrabbasso di “Walk on By”, piano e voce in “Alfie”. Che rimane il mio cavallo di battaglia. Ho scoperto Burt su un album di Dionne Warwick. E undici anni fa avevo montato con Piero un concerto che abbiamo fatto solo a Livorno. Prima di entrare ad Amici nel 2006».

Quando aveva già rifatto un Modugno per corde, a 14 anni, e vinto una borsa di studio, canto jazz, al Berklee College, senza avere i soldi per mantenersi a Boston (dopo aver lavorato e cantato qualche settimana a New York). Ad Amici canterà “Close to You” sabato prossimo. Atmosfere da club, arrangiamenti coerenti, lavoro che le permette di navigare nelle dinamiche, nei colori, nel piano e forte che è il timbro del suo mondo condiviso. Jazz jazz ma con passaggi black in cui le crede, da sempre. Dove la voce s’ingrossa e si indurisce. Tutto come in un live. Ricorda le sue radici algerine, un papà lontano, e i nonni egiziani. La sua scelta laica: «Non potevo accettare la sua idea della donna». Confessa la voglia di un album di inediti che fotografi «una persona, una mamma e un’interprete, che è molto cambiata». Bravissima. 

di Marco Mangiarotti