JazzMi da vedere. Garbarek, Gurtu Keaton di Ottolini e Jimi di Graziano

Va bene il lungo festival diffuso di JazzMi, lo conferma Luciano Linzi, direttore artistico con Titti Santini

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Milano, 10 novembre 2017 - Crescendo. In jazz. Va bene il lungo festival diffuso di JazzMi, lo conferma Luciano Linzi, direttore artistico con Titti Santini. Dopo i botti di ieri, Laura Mvula, Joe Lovano e Bill Frisell, ecco il punto degli ultimi giorni di eventi. E qui sotto Chilly Gonzales, stasera al Conservatorio con il Kaiser Quartet. Iniziando dalle piccole cose. Dopo il jazz set con cucina al Mercato del Suffragio, quello del Lorenteggio risponde oggi alle 19 con Insecurity Syndrome DJ set, mentre il polistrumentista sardo Gavino Murgia (sassofoni, flauti, duduk, lanuneddas) suona alla Triennale Teatro dell’Arte, ore 19 con il suo Blast Quartet, Mauro Ottolini, Aldo Vigorito e Luca Colussi. Dalle 19.30 alle 21.30 la pianista francese Eve Risser interagisce, dopo una settimana di prove sulle sue musiche, con il collettivo delMare Culturale Urbano. Saprete tutto di Maria Gadu, la cantautrice brasiliana raccomandata da Caeano Veloso, in doppio spettacolo al Blue Note, vi stupirà invece in Triennale al Teatro dell’Arte (ore 21) il duo voce trombone di Xamvolo e Gianluca Petrella. Domani, sabato, alle 11 all’Anteo il film “Sicily Jazz” di Michele Cinque sulle nostre radici della musica afroamericana e Nick La Rocca.

Alle 11.30 Jazz Lag nella filiale di Cordusio di Intesa Sanpaolo, alle 19 in Triennale Teatro dell’Arte il progetto Purple Whales About Jimi Hendrix con il giovane pianista e tastierista Simone Graziano, non un chitarrista quindi. Tra le sorprese di quest’anno. Alle 21, stesso posto, il contemporaneo Tribute to Frank Sinatra del crooner francese Ben L’Oncle Soul, poi alle 23 il Buster Keaton Project di Mauro Ottolini & Sousaphone, un film muto a colori, una ricerca sul ragtime e il primo jazz “che muove le lacrime del riso”. E una superchicca alle 15 con Alibicock al Nuovo Armenia Cascina nelle ex stalle di Villa Hanau a Dergano, dove nascerà Cose Mai Viste, prima sala cinematografica interculturale della città, una scuola di italiano e un centro culturale. Albicock rilegge in chiave funk Robert Glasper, Vulfpeck, Hiatus Kaiyote, Erykah Badu. Gran finale domenica con la produzione originale “Roots & Future” di Franco D’Andrea, Han Bennink percussioni, Daniele D’Agaro, clarinetto, Mauro Ottolini, trombone, partendo dalla prima registrazione, cento anni fa, del jazz con la ODJB di Nick La Rocca e Tony Sbarbaro. Ore 11 all’Anteo il film di Yoon-Ha Chang “I Go Back Home” sul rapporto fra il discografico Ralf Kemper e Jimmy Scott, leggendario crooner su una sedia a rotelle. Il pianista cubano Harod Lopez Nussa è in Triennale alle 19, Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti alle 21. Jan Garbarek alle 21 al Conservatorio con Trilock Gurtu, il sassofonista campione dell’estetica espressionista scandinava post free.