Ermal Meta, quel pop autore d’altri tempi

Esce il nuovo album 'Non abbiamo armi'

Ermal Meta

Ermal Meta

Milano, 22 febbraio 2018 - Meta morfosi. Da Metamoro a Ermal Meta con il nuovo album “Non abbiamo armi” (Mescal), che trabocca di passioni, vissuto difficile e buoni sentimenti. Non abbiamo armi contro il cambiamento, canta Ermal in quello che alla fine rimane un album d’amore, nervoso e pop, classiconi come “Io mi innamoro ancora” e “Le luci di Roma”, il gioco di “Amore alcolico”. La lettera a Venditti e qualche citazione calcistica di troppo (quasi da fiction tv o notte prima degli esami). Ermal è uno che scrive all’antica e ce lo suggerisce la sua storia, nella tensione e apertura melodica, nel linguaggio e nello stile. Ma non lo trovo datato in questo, anzi mi piace. L’ex leader de La fame di Camilla ha una visione di scrittura di gruppo quando serve, intanto firma una canzone davvero bella “Quello ch ci resta”. Il meteo cambia con “Molto bene molto male” e “Mi salvi chi può”. E prima con “9 primavere”.

La collaborazione con Matteo Bzzanca e Domenico Calabrò, Angela Schiatti dei Santa Margaret, Roberto Cordelli, ci riconduce a un autore prolifico che sa lavorare di gruppo. Terzo lavoro in tre anni, ha debuttato al primo posto nelle charts anche se i numeri assoluti sono per tutti bassini. Vena melodica pulsante e sano mestiere, più “Non mi avete fatto niente” che ha vinto il festival con Moro, ma al festival non ci doveva stare perché non inedito. Prima live il 28 aprile al Mediolanum Forum di Assago mentre prosegue il tour firmacopia nei centri commerciali e nelle catene multimedia.