Adriano Celentano compie 80 anni: grazie per aver reinventato il popolare

Mito milanese e pop

Adriano Celentano

Adriano Celentano

Milano, 11 gennaio 2018 - Celo. Mi manca. Celentano mi manca, anche se Claudia non ci crederà mai. Anche e festeggia i suoi primi 80 anni con i primi posti in classifica a braccetto con Mina. Il ragazzino, interista, che giocava a pallone con Tony Renis, milanista in una Milano che non era ancora uscita dal dopoguerra, l’apprendista orologiaio (ci si diverte ancora nella sua villa in Brianza), l’imitatore di Jerry Lewis. Una folgorazione definitiva: il non sense. Il rock’n’roll dal Palazzo del Ghiaccio di Milano a “La Dolce Vita” di Fellini. Un predestinato. Impara alla Saar, diventa il primo discografico indipendente col Clan, riporta il rock’n’roll e la musica nera in un repertorio nazional popolare che non esisteva: è il neurone a specchio, ma comprensibile a tutti, della prima generazione di cantautori. È Il primo ecologista del pop in via Gluck. Ribalta anche il personale è politico del ‘68: chi non lavora non fa l’amore. Rivaluta la coppia, più bella del mondo. Gioca con cinema da geniale perdente. Scrive la più bella canzone dedicata al derby di San Siro. Mi fermo qui, basta e avanza per un enorme grazie Adriano (e ancora auguri). Marco Mangiarotti