Detenuti a lezione per imparare il mestiere di dog-sitter: corso di formazione nel carcere di Bollate

Detenuti a "lezione" per imparare l'arte dell'essere dog sitter, dog walker e dog-daycare, da svolgere una volta fuori dal carcere. Prende il via un corso di formazione che per ottenere un tesserino tecnico e certificazione nazionale del CSEN - il Centro Sportivo Educativo Nazionale - per svolgere l'attività anche autonomamente

Un dog sitter (Pasquale Bove)

Un dog sitter (Pasquale Bove)

Bollate (Milano), 24 febbraio 2015 - Detenuti a "lezione" per imparare l'arte dell'essere dog sitter, dog walker e dog-daycare, da svolgere una volta fuori dal carcere. E' l'opportunità che potranno avere i detenuti del carcere di Bollate per i quali prende il via un corso di formazione che gli consentirà di ottenere un tesserino tecnico e certificazione nazionale del CSEN - il Centro Sportivo Educativo Nazionale - per svolgere l'attività anche autonomamente.

"Malgrado la presenza di attività di pet therapy sia un dato abbastanza diffuso, il settore lavorativo del pet care è ancora molto poco proposto nelle carceri - osserva Federica Pirrone, ricercatrice alla Statale e responsabile del Progetto - esso invece si adatta molto bene alla realtà carceraria, perché comprende attività che richiedono un'assunzione di responsabilità da parte della persona e quindi risultano importanti dal punto di vista del trattamento; inoltre interessa figure professionale molto ricercate dal mercato". Infatti il settore del pet care, è in decisa crescita, in Italia e in particolare in Lombardia, in testa a livello nazionale con 1051 imprese del settore presenti sul territorio (il 13% del totale nazionale).

Il percorso - coordinato dal Dipartimento di Scienze veterinarie e sanità pubblica dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con il Centro Sportivo Educativo Nazionale, Cani Dentro onlus, associazione già operante con interventi assistiti con animali dentro al carcere di Bollate, il Cercapadrone onlus (associazione impegnata nel monitoraggio del randagismo e delle condizioni di vita degli animali ospitati nei canili) si snoderà "su un modello innovativo di EAA-Educazione assistita con animali professionalmente qualificante e in linea con quanto prescritto dalle linee guida nazionali in materia di interventi assistiti con animali (IAA)".

Oltre a conferire agli allievi le tecniche e la professionalità di operatori del ramo pet care spiegano gli organizzatori -, il corso costituirà per i detenuti anche una vera e propria esperienza di pet therapy, un tipo di attività già in atto a Bollate sotto la supervisione dell'associazione Cani Dentro onlus. "Dopo la fase di formazione si passerà alla creazione di un network operativo volto a facilitare l'assunzione dei detenuti autorizzati al lavoro esterno presso aziende agricole e di pet care. I cani coinvolti nell'intervento saranno ex-randagi ospiti di canili o rifugi, preventivamente sottoposti a percorsi di rieducazione e socializzazione ad opera di personale specializzato. Questo tipo di lavoro, l'acquisizione delle attitudini richieste dalla pet therapy rappresenterà per questi cani - sottolineano ancora i promotori - una ulteriore occasione di socializzazione e relazione positiva con l'uomo, favorendo sensibilmente le loro possibilità di venire adottati e accolti in famiglia". 

Nel corso delle lezioni saranno effettuati rilevazioni di parametri fisiologici e comportamentali dei cani coinvolti per la valutazione del loro benesserepsico-fisico e sarà realizzato uno studio volto a valutare le dinamiche comunicative tra lo studente del corso, il cane da pet therapy e il suo coadiutore.