Giallo sulla morte di Veronica, Emanuele dimesso è libero. Contattato un criminologo per parlare con lui del giallo

Grosotto, proseguono le indagini sulla morte di Veronica di Susanna Zambon

Veronica Balsamo

Veronica Balsamo

Grosotto (Sondrio), 9 settembre 2014 - Grosotto è invasa da troupe televisive nazionali e giornalisti interessati al doppio giallo che da oltre due settimane lascia la Valtellina, e non solo, con il fiato sospeso. Ma la comunità sembra proprio non volersi lasciare sedurre dalle trasmissioni famose, e nessuno parla. Gli anziani del paese seduti al bar fingono di essere villeggianti e nessuno vuole parlare di Veronica, Emanuele e nemmeno di Gianmario, si cerca di fingere che sabato 23 agosto non sia successo nulla. Qualcosa, però, quella notte è successo. Veronica Balsamo, 23enne cameriera di Tiolo, frazione di Grosio, muore in fondo a un dirupo in località Roncale, causa della morte una profonda ferita alla testa causata forse da una pietra contro cui avrebbe sbattuto, forse, cadendo.

Il suo ragazzo, Emanuele Casula, apprendista saldatore 18enne di Grosotto, si allontana da Roncale con il suv della ragazza, si ribalta e non aspetta i soccorsi, ma scappa a piedi e raggiunge il bar dove si trovavano gli amici. Torna a casa e la mattina dopo viene rintracciato dai carabinieri e portato in ospedale per curare le ferite causate dall’incidente. Ricorda poco e quello che dice è confuso, da qualche giorno è stato dimesso ed è tornato a casa. È libero: il Gip ha infatti rigettato la richiesta della Procura di Sondrio di sottoporlo agli arresti domiciliari per aver rubato medicinali nella farmacia del paese e anche un’auto.

C'è, poi, quello che è successo la stessa sera a Gianmario Lucchini, 32enne ex chirichetto trovato in fin di vita nella sua casa, ad un centinaio di metri in linea d’aria da Roncale. È stato ferito con un cacciavite alla tempia e in altre parti del corpo, tutti i colpi sono stati inferti in direzione di organi vitali, qualcuno voleva ucciderlo. Le sue condizioni di salute sembrano in ripresa, ma il giovane è ancora in coma e non si sveglia. Tutto la stessa notte, tutto nel raggio di poche centinaia di metri. E molti ora vogliono sapere di più di quella notte misteriosa.

I primi sono certamente gli inquirenti, che stanno cercando di collegare gli episodi e di fare luce su quanto accaduto. In questi giorni ci si aspettava una convocazione in Procura per Emanuele Casula per essere sentito nella speranza che potesse ricordare qualcosa e aiutare a capire il complesso quadro. «Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta – afferma però il suo legale, l’avvocato Francesco Romualdi – e non è stato convocato per udienze o interrogatori. In realtà me lo aspettavo anche io, invece nulla. Non abbiamo ancora parlato di quello che è successo con Emanuele, non credo si sia ancora reso conto. Abbiamo contattato lo psichiatra criminologo Claudio Marcassoli per cercare di capire di cosa e come parlare con Emanuele. Abbiamo anche nominato un medico legale che ci assiste per analisi autoptiche e genetiche». Novità potrebbero arrivare, ma bisognerà aspettare almeno la prossima settimana, dagli esami tossicologici e genetici che in queste ore stanno effettuando i periti milanesi incaricati dalla Procura di Sondrio. 

di Susanna Zambon