Giallo di Grosotto, un supertestimone per la difesa di Emanuele

Colpo di scena in attesa dei rilievi genetico-biologici. Il racconto di un giovane del paese scagionerebbe il fidanzato di Veronica Balsamo di Susanna Zambon

Grosotto, il luogo in cui è stata trovata Veronica Balsamo. Indiziato per omicidio Emanuele Casula

Grosotto, il luogo in cui è stata trovata Veronica Balsamo. Indiziato per omicidio Emanuele Casula

Sondrio, 15 ottobre 2014 - La difesa di Emanuele Casula potrebbe avere un asso nella manica per cercare di scagionare il 18enne apprendista saldatore di Grosotto dalle accuse di aver ucciso la fidanzata, Veronica Balsamo, e cercato di uccidere anche Gianmario Lucchini, secondo l’accusa testimone scomodo della sua fuga dopo l’omicidio della cameriera 23enne. Tutto è accaduto il 23 agosto scorso e gli inquirenti hanno ricostruito minuto per minuto i tragici fatti di quel sabato sera. Ricostruzione, però, che potrebbe essere messa in seria discussione da un nuovo testimone, un giovane del paese che non sarebbe ancora stato interrogato dai carabinieri che indagano sull’accaduto e che potrebbe, con la sua testimonianza, far almeno tremare le certezze della Procura di Sondrio.

Il nuovo testimone sarebbe stato scovato dal criminologo investigativo Ezio Denti, specializzato in indagini difensive e per questo incaricato dall’avvocato di Casula, Francesco Romualdi, di fare luce su quello che è successo il 23 agosto così da scagionare il giovane, che anche ora, rinchiuso in una cella del carcere di Monza, continua a dirsi innocente e a negare ogni addebito. Non basterà, però, un testimone a far cadere il castello delle indagini. «Ci concentriamo sugli accertamenti tecnico-scientifici – afferma Romualdi – e per questo attendiamo le relazioni definitive che tra una decina di giorni arriveranno dai periti incaricati dalla Procura». Il 23 ottobre è infatti attesa la relazione tossicologica, tre giorni dopo verrà depositata anche la perizia genetico-biologica. È quest’ultima, senza dubbio, la più attesa: se verranno confermati, come è facile pensare, i risultati dell’anticipazione presentata dal dottor Marzio Capra, sarà difficile spiegare come sui pantaloni di Emanuele ci fossero tracce di sangue di Veronica e Gianmario, e sul cacciavite che ha quasi ucciso il 32enne chierichetto tracce del Dna dello stesso Casula.

Ma la difesa ovviamente sta pensando anche a questo. Domani l’avvocato Romualdi chiederà infatti al procuratore facente funzioni, Elvira Antonelli, se la Procura ha intenzione di chiedere una perizia psichiatrica per chiarire in quale stato versasse il 18enne la sera del 23 agosto, soprattutto alla luce del fatto che molti amici e conoscenti lo hanno descritto come alienato e fuori di sé. Se non sarà la Procura a chiederla, l’avvocato Romualdi presenterà richiesta al Gip per effettuare la perizia in sede di incidente probatorio. Nessun ricorso al Tribunale del Riesame, invece, contro la convalida dell’arresto del giovane effettuato dal Gip Carlo Camnasio. «Sarebbe inutile, non vogliamo perdere tempo» il commento di Romualdi.