Lunedì 22 Aprile 2024

Uffici postali a rischio tagli, i sindacati non ci stanno

Rizzo: «Servizio prezioso nei paesi e per gli anziani. C'è il richio della chiusura degli uffici periferici"

Ufficio postale

Ufficio postale

Morbegno, 29 gennaio 2015 -  Molti degli  88 uffici postali della provincia, fatta eccezione, si spera, per i più grandi, sono a rischio chiusura o dimezzamento del servizio (apertura un giorno sì e uno no ndr)», questa prospettiva, delineata da Antonio Rizzo, Segretario territoriale Slp Cisl, avrà ricadute negative soprattutto sull’utenza, anziani in primis che si servono degli sportelli periferici, anche per il ritiro della pensione. «Le difficili condizioni in cui quotidianamente è costretto a lavorare il personale valtellinese sono sotto gli occhi di tutti - prosegue Rizzo - Così come le ricadute negative, in termini di qualità del servizio, e i lunghi tempi di attesa agli sportelli per i cittadini e per le imprese. Ma le Poste si ostinano a negare l’evidenza, asserendo paradossalmente, anche se mai in maniera ufficiale, che esisterebbe una sorta di surplus di circa 10 unità negli organici provinciali della sportelleria. In questi giorni, addirittura, ci è stata data la comunicazione circa l’intenzione di chiudere definitivamente e razionalizzare circa 15 Uffici Postali (quali non si sa ancora ndr) su tutto il territorio». Perplessità e contrarietà sono state espresse dal sindacato nei confronti di un progetto che penalizzerebbe fortemente parte del territorio, con ricadute occupazionali, più che altro in termini di mancate nuove assunzioni. «Basta recarsi in qualsiasi ufficio Postale della provincia per accorgersi delle postazioni di lavoro senza personale, con lunghe file. Spesso lo sportello è unico, presidiato da un solo dipendente. Oltre a ciò, la direzione della filiale sondriese effettua costanti pressioni in maniera scoordinata e sovrapposta per il raggiungimento di obiettivi commerciali e di quelli legati allo smaltimento delle ferie. Le procedure per le sostituzioni per ferie o per improvvise malattie in uffici mono-operatore comportano chiusure anticipate improvvise o aperture posticipate». Per tutte queste ragioni il sindacato ha già inviato una lettera ai sindaci potenzialmente interessati e al presidente dell’Anci Lombardia, dichiarando la disponibilità ad affrontare insieme le problematiche evidenziate e le possibili azioni di intervento. «A fronte di tali difficoltà - conclude Rizzo- abbiamo intrapreso un percorso di informazione e di mobilitazione della categoria».