Treni, dopo i ritardi gli aumenti: "Disposti a pagare di più, ma solo con un servizio migliore"

Parlano i pendolari dopo l'ennesima giornata di disagi lungo la tratta Tirano-Sondrio-Lecco-Milano. "Ci chiedono più soldi senza offrirci veri miglioramenti" di Elena Pescucci

Ancora disagi  per i pendolari valtellinesi

Ancora disagi per i pendolari valtellinesi

Morbegno, 27 gennaio 2015 - La giornata di ieri è stata tutta in salita per i pendolari, ma i problemi sono all’ordine del giorno. «I treni sono sempre in ritardo e in condizioni pessime – ha sottolineato Giosuè Sartorio, 18 anni –, io lo prendo per andare a scuola e la mattina è sempre pienissimo e spesso sono costretto a viaggiare in piedi. Ora dobbiamo anche stare attenti agli annunci perché con il nuovo marciapiede qui a Morbegno se cambiano binario all’ultimo minuto devi fare il giro del mondo, perché ancora non sono finiti i lavori e si rischia di perdere il treno».

Anche il 24enne Abdallah Mahmmod spesso utilizza la linea per spostarsi: «Una volta sono salito senza biglietto e il controllore me l’ha fatto pagare. Tolleranza zero con noi viaggiatori che però dobbiamo sopportare i loro ritardi e tutti i disservizi. Ora anche gli aumenti degli abbonamenti… non ho più parole». Chi è invece abituato a tutta un’altra situazione è Mirko Libera, 29 anni: «Prima lo prendevo spesso, oggi lavoro in Svizzera e lì sembra di stare su un altro pianeta, i treni funzionano davvero: sono puliti e puntuali. Ci vorrebbe così poco per imparare dai nostri vicini… Qui siamo arretrati su tutto. Il caro biglietti sarebbe giustificabile se aumentasse anche la qualità dei servizi, non credo sia giusto soprattutto per lavoratori e studenti che sono costretti a utilizzarlo ogni giorno».

Franco Ruzzi, 50 anni, il Tirano-Milano lo prende soltanto qualche volta, ma si è fatto un’idea ben precisa: «Non è il massimo viaggiare in treno. Alcune volte le carrozze sono decenti, altre volte meno. Sugli aumenti dei biglietti dico che se i treni fossero in buone condizioni potrebbero anche essere accettati, ma così… Mi metto nei panni di chi viaggia quotidianamente e vivere i disagi di dover arrivare in ritardo spesso e volentieri è pesante». C’è anche chi è rimasto giustamente affascinato dal treno nuovo: «Mi è piaciuto molto – ha raccontato Alessio Spini, 27 anni –. La cosa strana, però, è che parlando con dei miei amici che prendono il treno, più spesso di me, ogni giorno, mi hanno detto che ai pendolari tocca quasi sempre viaggiare su quelli più vecchi ed è un controsenso, visto che il nuovo convoglio non è utilizzato da coloro che usufruiscono costantemente del servizio e che pagano gli abbonamenti.

Il servizio rimane comunque piuttosto scandente, per noi che abitiamo in Valle c’è anche il problema delle coincidenza e del convivere con un’unica linea ferroviaria. Sinceramente, poi, non capisco nemmeno l’aumento dei biglietti, perché da quel poco che so Trenord aveva raccolto molti capitali, forse vorranno avere un maggiore ritorno economico…». C’è però un’ultima voce fuori dal coro, ed è quella di Gabriella Gatti, 65 anni: «Con i treni nuovi è un viaggio eccezionale, non ci possiamo proprio lamentare. Io sono fortunata perché quando lo prendo io non è quasi mai in ritardo. E anche i prezzi non mi sembrano così eccessivi». Poi arriva la proposta: «Perché non introdurre altri nuovi treni e togliere molti di quelli vecchi, perché secondo me tutte queste corse non servono, spesso mi capita di vedere i convogli mezzi vuoti… e allora perché non eliminare le corse inutili?».