Il padre spara al figlio. Vicini di casa increduli: "Fra loro mai un litigio"

Lovero, oggi l’interrogatorio di Roberto Foietta di Susanna Zambon

Una pistola

Una pistola

Lovero (Sondrio), 26 luglio 2015 - Aveva comprato una pistola qualche mese fa, per proteggersi: tanti, infatti, i furti che si erano registrati nella zona. Ha finito però per sparare tre colpi nei confronti del figlio, in una serata di follia che chi conosce Roberto Foietta e la sua famiglia fa fatica a spiegarsi. Oggi, forse, si riuscirà a capire qualcosa in più su quello che è accaduto venerdì sera, intorno alle 22.30, in una villetta di via al Ponte a Lovero, dove al culmine di una violenta lite un padre ha sparato al figlio. Foietta, 57enne perito elettronico, dopo due giorni nel carcere di Sondrio sarà infatti interrogato stamattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, e potrà così chiarire le motivazioni che lo hanno portato a ferire gravemente il figlio Carlo.

I vicini di casa, infatti, non riescono a spiegarsi cosa possa aver portato l’uomo a sparare al 21enne. «Vedevamo spesso Carlo a casa del papà, magari lo si incrociava mentre tagliava l’erba o aiutava il padre. Abbiamo sempre pensato avessero un bel rapporto», afferma incredulo uno dei vicini, mentre un altro dice: «Non ho mai sentito Roberto litigare, né con Carlo né con l’altro figlio, Marco. Non so chi abbia chiamato l’ambulanza: io non ho sentito gli spari, o forse non ci ho fatto caso, poiché c’era una festa non molto lontano da qui e la musica era alta». Un uomo come tanti e una famiglia come altre: i genitori separati da anni, i figli in buoni rapporti con entrambi, ma una tragedia inspiegabile sfiorata per un soffio. La pistola con la quale ha esploso i tre colpi, una Beretta calibro 6,35 millimetri, Foietta l’ha acquistata qualche mese fa per difesa.

Dopo i tanti furti registrati nella zona e nei paesi vicini, il 57enne aveva infatti deciso di armarsi per difendere se stesso e le sue proprietà. «Non è l’unico che ha comprato una pistola - commenta un altro residente della zona -, perché tutti qui abbiamo paura. Certo, non potevamo mai immaginare che l’avrebbe usata contro il figlio. È davvero inspiegabile». Intanto, le condizioni di Carlo Foietta sono in via di miglioramento. Fortunatamente i proiettili non hanno colpito zone vitali del corpo: lo hanno ferito due volte alla coscia e una al torace, poco sopra l’anca. È ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale «Morelli» di Sondalo, ma la speranza è che presto i medici sciolgano la prognosi e che possa poi fare ritorno a casa. Oggi, dopo l’interrogatorio in programma al Tribunale di Sondrio, si saprà forse qualcosa in più sui motivi che hanno spinto il padre Roberto a ferire il figlio Carlo con tre colpi di pistola. Fortunatamente, almeno dal punto di vista delle condizioni di salute del giovane, il peggio sembra passato.