Tirano, niente pronto soccorso ma il sindaco difende la sanità

Franco Spada interviene sulla vicenda della bambina di otto anni, portata dai familiari nella struttura dell’ex nosocomio tiranese e indirizzata dagli operatori locali al più vicino ospedale di EMMANUELA TUBELLI

L’ex ospedale di Tirano

L’ex ospedale di Tirano

Tirano, 11 febbraio 2016 - «Le vie di accesso ai servizi sanitari per ogni cittadino tiranese sono diverse e tutte efficienti nel garantire una copertura dei bisogni di ciascuno» con queste parole il sindaco di Tirano, Franco Spada, interviene sulla vicenda della bambina di otto anni, portata dai familiari nella struttura dell’ex nosocomio tiranese a seguito di una ferita alla fronte e indirizzata dagli operatori locali al più vicino ospedale.

"A Tirano non è possibile richiedere l’assistenza garantita dal Pronto soccorso per la semplice ragione che il Pronto soccorso qui non esiste, già dal 1993. Questo però non vuol dire lasciare scoperto un servizio. Difatti in casi di emergenze, quindi ad esempio in presenza di un acuto, l’utente può e deve richiedere l’intervento delle ambulanze, rigorosamente medicalizzate, di cui disponiamo in città e il cui lavoro è fortemente strategico. Queste, con risposta tempestiva, conducono il paziente ai vicini punti di Pronto soccorso, Sondalo o Sondrio. In casi meno urgenti, che non richiedono quindi il ricorso al servizio di ambulanze, il cittadino ha altre vie di accesso, altrettanto valide, la guardia medica e il medico di base».

Il sindaco Franco Spada

La scelta di sottrarre alla struttura tiranese il Pronto soccorso trova, secondo il primo cittadino, una logica nella necessità di garantire in ciascun centro il più alto livello di assistenza e, al contempo, di scongiurare i rischi legati alla natura vaga dei cosiddetti presidi di primo intervento: «Se possediamo sul territorio, in un raggio di chilometri facilmente affrontabile dalle ambulanze, due strutture come Sondalo e Sondrio, dotate di Pronto soccorso, è impensabile ed economicamente insostenibile mantenerne una terza in Tirano. Inoltre la già sperimentata presenza di un Punto di primo intervento porta con sè dei rischi in cui già in passato ci siamo imbattuti: se ho bisogno del Pronto soccorso e mi rivolgo ad altri posso mettere a repentaglio la mia vita perdendo tempo prezioso. A Tirano è necessario intervenire piuttosto, e si lavora strenuamente per riuscirvi, per intensificare un’assistenza intermedia, destinata a coloro che necessitano di un accompagnamento alla malattia nelle fasi post acute. Un bisogno reso impellente dalla presenza di una popolazione che tende ad essere sempre più anziana» spiega Spada.