Acquedotto manomesso dai vandali: scatta l'allarme potabilità

I vandali hanno rovesciato un fusto di circa 15 litri di cloro nell'acqua di EMMANUELA TUBELLI

3 - Aeratore ai rubinetti

Installa gli aeratori ai rubinetti. Si tratta di dispositivi che riducono della metà il flusso dell'acqua. Incredibilmente, sebbene il flusso sia ridotto, il getto sembrerà più forte poiché l'aria viene mescolata con l'acqua in uscita. Si potranno ridurre fino a oltre 1.000 litri al mese i consumi di una famiglia composta da 4 persone. (Newpress)

Teglio, 5 febbraio 2016 - Un deprecabile atto vandalico quello verificatosi nei giorni scorsi all’acquedotto di Teglio, dove alcuni malintenzionati, al momento non ancora identificati, si sono furtivamente introdotti all’interno della struttura, forzando i lucchetti frapposti ai varchi di accesso all’impianto. Giunti in prossimità della vasca di carico, i responsabili hanno rovesciato un fusto di circa 15 litri di cloro, utilizzato dagli operatori per rendere potabile l’acqua specie in periodi di grande siccità come quello attuale.

I danni arrecati risultano dai primi rilievi di grossa entità, ma a destare maggiore preoccupazione è soprattutto la dispersione del cloro che, qualora reimmesso scriteriatamente nelle vasche di carico, renderebbe dannosa l’acqua. Da qui l’immediata ordinanza comunale che diffida dall’utilizzo dell’acqua i residenti di Teglio e delle frazioni di San Rocco e Santa Maria di Ligone, tutte servite dal medesimo acquedotto. Un provvedimento disposto nelle primissime ore successive al misfatto, di cui le autorità cittadine sono state informate da alcuni dipendenti Secam, giunti per primi sul luogo.

Elio Moretti, sindaco di Teglio (National Press)

«Già oggi dovremmo conoscere il responso delle analisi, che ci diranno se l’acqua potrà tornare ad essere utilizzata ai fini alimentari e potabile» commenta il sindaco di Teglio, Elio Moretti, che aggiunge: «Si tratta di un’azione gravissima, in nessun modo giustificabile. Si lavora per consegnare alla giustizia i colpevoli». Proprio in queste ore, infatti, la Procura di Sondrio, con polizia e carabinieri, si occupa della vicenda ancora purtroppo avvolta dal mistero, impegnandosi per risalire al più presto agli autori del crimine, che si presume siano residenti della zona. Dure condanne al vile atto anche da parte di Andrea Mariani, direttore di Secam, che parla di un «gesto vile e vergognoso».

Ad aggravare la posizione degli ignoti, sottolinea Mariani, l’aver messo a repentaglio la sicurezza di tutti: «La condanna non è solo per il danno arrecato ad un bene pubblico, ma soprattutto perché chi ha compiuto questo gesto ha messo in serio pericolo la salute della popolazione». «Lavoreremo in stretta sinergia con le forze dell’ordine - conclude il responsabile della Secam - affinché i responsabili della manomissioni vengano individuati e paghino».