Stupra fidanzata, tre anni e nove mesi a giovane di Sondrio

Il 22enne avrebbe più volte picchiato la ragazza. L'accusa gli contesta pugni, schiaffi e sigarette spente sul corpo della fidanzata

Il tribunale di Sondrio

Il tribunale di Sondrio

Sondrio, 11 aprile 2015 - Picchiò e violentò la fidanzata. Sono gravissime le accuse nei confronti di un giovane sondriese, 22 anni, che è stato condannato in primo grado a tre anni e nove mesi di reclusione. Il processo si è concluso ieri mattina davanti al collegio giudicante presieduto dal dottor Pietro Della Pona e composto dai giudici Barbara Licitra e Antonio De Rosa. I fatti contestati al giovane sondriese risalgono al 2011, tra l’agosto e il novembre.

Secondo l’accusa, avrebbe fatto subire alla sua ragazza una serie di angherie: calci, pugni e schiaffi in varie parti del corpo, fino a farle anche sbattere la testa sul pavimento, sigarette spente sul corpo, morsi alle mammelle e in altre parti. E nell’ultima aggressione, che avvenne l’11 novembre del 2011, la giovane riportò lesioni giudicate guaribili in 20 giorni, tra cui anche un trauma cranico non commotivo. Ci furono sempre stando all’accusa, poi varie violenze sessuali. Il 22enne avrebbe costretto la ragazza in più occasioni, anche in luoghi pubblici, a praticargli sesso orale.

Un’escalation che portò l’11 novembre del 2011 al vero e proprio stupro. Il giovane è infatti accusato quel giorno di averla aggredita violentemente, provocandole il trauma cranico già citato, di averla poi trascinata nel solaio della sua abitazione e lì costretta ad avere un rapporto sessuale completo. Accuse che sono costate tre anni e nove mesi di reclusione; l’interdizione in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente la tutela e la curatela e l’amministrazione di sostegno; e l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.

Il 22enne dovrà risarcire la vittima delle violenze con una somma ancora da stabilire, ma è già stata decisa una provvisionale di 10mila euro; dovrà infine risarcire anche le spese legali affrontate dalla parte civile. I giudici hanno fissato il termine di 30 giorni per depositare le motivazioni della sentenza.