Parco dello Stelvio, il grido d'allarme: "No allo spezzatino, la Lombardia farà sentire il suo peso"

L'ipotesi durante il convegno Cai: se servisse per aumentare le risorse, sì al pagamento di un pedaggio

Il Parco dello Stelvio (Foto Maffescioni)

Il Parco dello Stelvio (Foto Maffescioni)

Bormio, 27 luglio 2014 - L'approvazione dell’emendamento alla legge finanziaria che dà alla Regione Lombardia quello che gli compete, risorse comprese, per la gestione del Parco dello Stelvio ha probabilmente offerto una prima risposta a quanti, da diverso tempo, stanno protestando contro le scelte unilaterali di Trento e Bolzano che sembrano portare ad uno smembramento dello storico parco nazionale. Ma l'attenzione non deve essere abbassata; soprattutto deve essere alzato il livello di partecipazione. E’ quanto emerge dal confronto promosso ieri pomeriggio a Bormio nell’ambito del «Festival della cultura di montagna», la Magnifica Terra, dai vertici nazionali Club Alpino Italiano e dal Touring Club Italia. Una tavola rotonda che è stata preceduta dallo spettacolare documentario realizzato da Giovanni Peretti che, attraverso immagini straordinarie, ha dato voce al Parco Nazionale dello Stelvio. E quella voce si è levata per dire chiaramente che la natura non conosce frontiere, barriere o divisioni. Come quelle che sembrano profilarsi alla luce di quanto stabilito dalla legge finanziaria: una gestione federata del Parco dello Stelvio che, secondo i più - Cai e Touring in testa - verrebbe a perdere la sua unitarietà. Il primo a sostenere questa tesi è stato Emilio Quartiani che ha denunciato «scelte maturate solo da una parte, senza confronto e sanza discussione. Non può la sola ragione economica motivare questa scelta; se servono risorse mettiamo un pedaggio sui passi...». Più articolata la posizione dell’ex presidente del Cai Annibale Salsa: «Non possiamo - ha detto - non vedere la realtà, cioè che il Parco dello Stelvio non è semplicemente natura, ma soprattutto paesaggio culturale e presenza umana. Serve capacità di fare sintesi di tante diversità, anche culturali e normative, per trovare unità di intenti». Non potevano non far sentire la loro voce il presidente del Parco, Ferruccio Tomasi, e il direttore, Wolfgang Platter; hanno fatto capire concretamente anche situazioni in cui oggi ci si trova! Situazione che, come ha spiegato il consigliere regionale Ugo Parolo, è destinata a cambiare sulla scorta di indicazioni e norme contenute nelle leggi «ma la Regione Lombardia non sarà più spettatrice, con le risorse assicurate dai fondi dei Comuni confinanti e con l’intesa da raggiungere per la nuova governance, abbiamo l’occasione per progettare il futuro di questo grande parco». Tante le voci che si sono susseguite, quelle del Cai presente nelle diverse realtà e quelle del Touring. Voci riassunte dal presidente del Cai Umberto Martini che ha fatto appello all’educazione, alla formazione ed all’informazione per essere tutti più consapevoli e responsabili nella tutela del patrimonio culturale.