Da Grosotto a Milano, Marquiqa: "Canto per far riflettere con ritmo"

L'artista valtellinese ora sta creando una nuova etichetta che sia spazio ai giovani

Nicoletta Marchica, in arte «Marquiqa»

Nicoletta Marchica, in arte «Marquiqa»

Grosotto (Sondrio), 9 luglio 2016 - Da Grosotto a Milano per viver la musica. E per vivere di musica… Bastano poche parole per presentare Nicoletta Marchica, 35 anni, splendida voce valtellinese, capace di farsi apprezzare in tutta Italia. Le parole, invece, non bastano per descrivere la sua poliedricità e le sue mille attività. I suoi interessi e le sue passioni. «Ho sempre cantato, sin da ragazzina partecipavo al festival canoro del paese – racconta l’artista – Poi mi sono trasferita a Milano, già mentre frequentavo le scuole superiori, e in questo periodo ho frequentato un corso di musical, che è la mia grande passione. Poi ho fatto qualche lavoro in tv e ho iniziato collaborazioni con Rtl e la Sony».

Nicoletta Marchica, in arte «Marquiqa»

Marquiqua approda poi alla Warner e diventa la voce dei Dirotta su cuba. Con il gruppo inizia una tournée che durerà cinque anni; quindi, nel 2007 fa una scelta fondamentale per la prorpia vita: «Ho scelto di diventare mamma», confida con la consapevolezza di aver fatto un passo importante e bellissimo. Artista e mamma, la valtellinese ha saputo conciliare alla perfezione vita privata e professionale, senza dover rinuciare alle proprie passioni e all’amore per il suo piccolo. Oggi il suo impegno artistico è sempre più intenso e si sta concretizzando con un disco in uscita a settembre e nell’ attività di autrice per giovani cantautori che faranno parte della #ghiandarecords, etichetta di cantanti in italiano.

«Il disco «La teoria della ghianda» è stato registrato già due anni fa e ora è prossimo all’uscita – racconta ancora Marquica – A settembre su Youtube sarà disponibile il nuovo video di Pachamama (Madre Terra), un brano che trasmette un messaggio importante: la necessità di prenderci cura della Terra, di qualcosa che non è solo nostro. Ma anche prenderci cura di noi e di ciò che ci sta intorno partendo dalle piccole cose, da ciò che mangiamo e sprechiamo. Con questo pezzo, in cui il funk soul sposa la musica elettronica, voglio far ragionare su un tema importante, ma in modo divertente, con un ritmo dance. Voglio “ispirare“ una leggerezza consapevole in chi ascolta la mia musica».

Il progetto legato a La teoria della ghianda prevede anche una serie di spettacoli a teatro, in via di programmazione per la prossima stagione invernale. Ma le mille idee dell’artista, come detto, non si fermano qui e hanno un nome: #ghiandarecords. «Questa è una realtà che ha preso vita grazie all’appoggio di noti discografici del panorama italiano. In questo contesto ho creato anche un collettivo composto da cinque giovani artisti, che propongono generi musicali differenti. Con loro si lavora alla realizzazione di nuovi brani e nuovi video. Del progetto fa parte anche un’altra splendida voce dell’Alta Valtellina: Mara Pruneri, una giovane dal grande talento e dalla grande bellezza».