Sondrio, al Teatro Sociale in scena Massimo Ranieri

L'attore, cantante e showman protagonista dello spettacolo di varietà "Teatro del Porto"

Massimo Ranieri

Massimo Ranieri

Sondrio, 16 gennaio 2017 - In scena stasera, lunedì 16 gennaio, al Teatro Sociale di Sondrio lo spettacolo "Teatro del porto" con Massimo Ranieri, versi, prosa e musica di Raffaele Viviani. Si tratta del nuovo appuntamento della rassegna "Sondrio teatro" all'ex Pedretti.

"Un Massimo Ranieri nel proprio ambiente più congeniale, che torna a cimentarsi con gli "atti unici" di Raffaele Viviani (Scalo Marittimo e Caffè di notte e giorno), dopo la felice esperienza di Viviani Varietà della scorsa stagione - spiegano gli organizzatori -. E' ancora e sempre varietà, che guarda alla Napoli della memoria storica, che parte dal mare, anzi dal porto, e attraverso le parole e le musiche di Viviani sembra accompagnarci verso un futuro già cominciato: quanti nuovi significati hanno oggi parole come “mediterraneo”, “emigrazione”, “cultura” e “teatro”, così strettamente connessi alla città più ricca di contrasti e d’umanità d’Italia?La Napoli dei quartieri, quella parallela urbana, aperta alle influenze e alle commistioni del teatro e del Varietà europei e dell’altro sud che preme sulla città viene resa ancor più viva e vibrante dalla voce e dalla potenza scenica di Ranieri, showman e cantante leggero noto al grande pubblico, ma anche interprete elegantemente centrato e abile nel muoversi dentro il registro attoriale della Rivista. Accompagnato da 8 attori e 6 musicisti, e dalla mano registica di Maurizio Scaparro, Ranieri alterna cantati e sketches, strappando risate e struggimento, ridando vita a quella sorta di transfert epocale fatto di lustrini e paillettes, peregrinazioni e paghe al cappello con cui lo spettatore contemporaneo scoprirà di avere più confidenza di quanto immagini. E’ stato detto che Ranieri, ormai, non è più un attore “ma un mito che trasfigura la realtà: una metafora vivente che attraversa i tempi e mette la sua faccia (la sua maschera, oramai, come un Totò, un Nino Taranto, un Sergio Bruni) al servizio di un popolo”. Che, vien da pensare, non è solo quello napoletano, ma quello italiano. Perché il teatro (specie quello napoletano) è la quintessenza dell’Italia, non solo della città di Napoli".