Spacciava coca con l'auto della sua comunità: la droga arrivava da Milano e Pavia

L'organizzazione contava su corrieri provenienti dal Milanese per rifornire l'autista della comunità di recupero di Tirano arrestato la scorsa settimana. La droga arrivava a Poschiavo grazie ad alcune donne domenicane di Tirano di Luca Balzarotti

La Squadra Mobile (National Press)

La Squadra Mobile (National Press)

Sondrio, 12 novembre 2014 - Una rete organizzata. Con fornitori nel Milanese, base a Tirano e finalizzata allo spaccio di cocaina in Alta Valtellina e in Svizzera. La droga - di altissimo valore - arrivava tramite corrieri fidati provenienti da Milano e Vigevano (Pavia). Veniva in parte venduta direttamente da Francesco Panetta, 64 anni, autista assunto dalla comunità di recupero «Il Gabbiano» di Tirano che il pregiudicato, arrestato la scorsa settimana perché spacciava con l’auto della onlus che gli aveva concesso una seconda opportunità dopo il periodo di terapia, utilizzava come deposito. In parte arrivava in Svizzera, portata da donne domenicane.

L’indagine coordinata dalla procura di Sondrio e condotta dalla Squadra Mobile della questura ha smantellato una struttura ben radicata. Ieri, con le ultime cinque misure cautelari, il capo della Mobile Carlo Bartelli ha definito «conclusa» l’articolata operazione antidroga che ha smascherato corrieri, spacciatori e destinatari di cocaina risultata pura all’80%. Un giro d’affari da 100 euro al grammo in Italia e 80 franchi in Svizzera.

Il giudice per le indagini preliminari (gip) ha disposto la misura cautelare del carcere per Gianluca Vanoni, 42 anni, già detenuto dopo l’arresto scattato a Morbegno nel mese di luglio. In base agli accertamenti della polizia, Vanoni oltre a rifornire di cocaina l’autista del «Gabbiano» - in estate fu fermato con 250 grammi di droga da consegnare a Panetta a bordo di un’auto guidata da Maria Rosaria Colizzi, ora ai domiciliari- aveva un’attività autonoma di spaccio anche a Vigevano.

Intercettazioni ambientali, telefoniche e pedinamenti hanno evidenziato anche il ruolo di quattro domenicane, tutte regolari e incensurate. Per due cugine di 27 e 19 anni e una ragazza di 21 il gip ha disposto l’obbligo di dimora a Tirano, dove risiedono. Una quarta domenicana di 41 anni, residente a Poschiavo (Svizzera), dovrà osservare invece il divieto di dimora in provincia di Sondrio. Le domenicane di Tirano ricevevano la cocaina dall’autista della comunità di recupero all’interno della struttura o nelle vicinanze e la portavano in treno a Poschiavo. Qui avevano appuntamento con l’altra connazionale che aveva il compito di spacciare sul mercato svizzero. Negli ultimi sei mesi di indagini, la Mobile ha accertato movimenti per un chilo e mezzo di cocaina destinata a liberi professionisti e insospettabili dell’Alta Valle. La polizia ha identificato complessivamente 15 consumatori di Tirano e arrestato tre corrieri: oltre a Vanoni e Colizzi, la scorsa settimana è finito in manette Adriano Angelo Arpione, 53 anni, milanese.