Disperso in montagna, stop alle ricerche. Mistero sulle tracce dopo la valanga

Dopo quattro giorni di perlustrazioni Roberto Dioli non si trova di ALESSIA BERGAMINI

Roberto Dioli 27 anni di Caspoggio

Roberto Dioli 27 anni di Caspoggio

Sondrio, 25 aprile 2016 - Lo hanno cercato senza sosta per quattro giorni, nel pomeriggio di ieri, però, gli uomini impegnati nelle ricerche di Roberto Dioli hanno preso la decisione più difficile, dichiarando sospese le operazioni del giovane caspoggino, disperso da mercoledì scorso sui monti della Valmalenco. Troppo pericoloso continuare, soprattutto in considerazione delle condizioni della neve, che potrebbero originare nuove valanghe, e delle previsioni meteo che annunciano tre giorni di maltempo. «Oggi (ieri, ndr) siamo saliti ancora sul corpo della valanga con le unità cinofile e i sondatori - spiega Valerio Rebai, capo delegazione del Soccorso alpino Valtellina e Valchiavenna - Abbiamo controllato nuovi settori e approfondito le ricerche in altri. Purtroppo non abbiamo trovato nulla». Per la giornata di ieri era stato programmato l’intervento dell’elicottero della Rega, la Guardia aerea svizzera, che avrebbe dovuto perlustrare il versante elvetico della montagna. Sulla vetta del Sas de Fora, infatti, sono state notate alcune tracce: non si sa se siano state lasciate da Roberto, ma nessun dettaglio può essere lasciato al caso, per questo era stato deciso di proseguire le ricerche anche oltre confine e non solo nell’area dell’Alpe Fora, dove le tracce degli sci sono state inghiottite dalla slavina.

«Sfortunatamente il vento forte che ha battuto la zona per tutta la giornata non ha permesso a nessun elicottero di alzarsi in volo e ha reso particolarmente duro e pericoloso anche l’intervento delle squadre a terra», aggiunge Rebai, che poi annuncia la probabile sospensione delle ricerche: «Oggi è stato impossibile volare e per i prossimi giorni è previsto forte maltempo: ormai si sta valutando la sospensione delle operazioni». Un annuncio che è un colpo al cuore per chi, in questi giorni drammatici, ha sperato di poterlo riabbracciare.  In questi giorni sono stati centinaia i soccorritori impegnati in quota, fra tecnici del Cnsas, del Soccorso alpino della Guardia di finanza, del Nucleo Saf dei Vigili del fuoco, supportati da unità cinofile e dagli elicotteri di 118, Gfd e pompieri. Ma la montagna si è presa Roberto e, per ora, sembra decisa a non restituirlo ai suoi cari.