Rapinato, sequestrato e aggredito per l'acquisto di una pizzeria: tre arresti

In carcere i tre egiziani responsabili del pestaggio avvenuto a gennaio ai danni del titolare della pizzeria "Meraviglia" di FRA.NE.

Sondrio, i carabinieri che hanno portato a termine l'operazione (Nat.P.)

Sondrio, i carabinieri che hanno portato a termine l'operazione (Nat.P.)

Dubino (Sondrio), 11 maggio 2016 - Pesanti le accuse che hanno portato in carcere i fratelli Mohamed e Abdelfattah Ibrahim (rispettivamente 23 e 25 anni) e il 21enne Khalid: sequestro di persona, rapina a mano armata, lesioni, minacce ed estorsione. Lunghe e articolate le indagini che hanno consentito l’arresto dei tre egiziani, condotte dal Nucleo investigativo dei Carabinieri.

Le indagini, coordinate dal maresciallo Battista Ellena e dal maggiore Pier Enrico Burri, sono scattate a fine gennaio dopo il fermo dei due fratelli Ibrahim accusati dellaggressione al connazionale e poi rimessi in libertà una manciata di giorni dopo. A scatenare tanta violenza la compravendita della pizzeria «Meraviglia» di Nuova Olonio, originariamente di proprietà del 44enne aggredito e minacciato.

Il pizzaiolo aggredito

I malviventi avevano acquistato l’attività per una cifra che si aggirava intorno alle 35mila euro: 5mila pagate contanti in Italia e le restanti 30mila attraverso un complesso giro di cambiali nel loro Paese d’origine. La notte dell’aggressione - era il 30 gennaio scorso - i tre, dopo aver sequestrato il proprietario della pizzeria a cui dovevano il denaro, lo hanno costretto a telefonare ai propri famigliari in Egitto per concordare il ritiro delle cambiali che, di fatto, non sarebbero mai state incassate.

La stessa notte, il 44enne, è stato costretto a firmare a sua volta una serie di cambiali egiziane in bianco, a titolo intimidatorio e di minaccia. Fortunatamente per Badran la vicenda di quella notte resterà solo un brutto ricordo perchè al momento i fratelli Ibrahim - rintracciati uno a Sulbiate (Monza) e l’altro a Terno d’Isola (Bergamo) - si trovano rispettivamente in carcere a Monza e a Bergamo, mentre Khalid - fermato a Delebio - presso la Casa circondariale di via Caimi, a Sondrio.