Profughi, la Lega contro l'albergatore di Cosio Valtellino minacciato: "Venda tutto e vada in Africa"

Il segretario provinciale: i missionari veri non qui, la smetta di fare la morale. La figlia del titolare dell'hotel sotto accusa: ho un ragazzo pachistano, da un anno aspetta il permesso di soggiorno

L'albergatore con il fidanzato della figlia in tv

L'albergatore con il fidanzato della figlia in tv

Cosio Valtellino, 16 settembre 2015 - Il segretario provinciale della Lega Nord spara bordate contro l’albergatore di Cosio Valtellino, Giulio Salvi, oggetto nei giorni scorsi di minacce per la scelta di ospitare i profughi nella struttura ricettiva di Cosio Valtellino e le dichiarazioni a favore dell'accoglienza dei migranti.

"Se davvero il titolare del Bellevue - afferma Christian Borromini - è animato da spirito umanitario che venda il suo albergo, regali tutti i suoi averi a chi ha bisogno e si trasferisca in Africa perchè i missionari veri, quelli che dedicano la loro vita a queste persone stanno lì, ma non ci venga a fare la morale, perchè di finti buonisti ne abbiamo abbastanza. Noi non abbiamo timore a dire che non vogliamo mantenere clandestini che non fuggono da nessuna guerra, ma che vivono alle nostre spalle. Prima di loro ci sono i nostri disoccupati".

A difendere i profughi è intervenuta anche Silvia Salvi, figlia dell'albergatore. "E' da circa un anno che sono fidanzata con Khalil, 26 anni, e lui, in Valtellina, è ancora in attesa che l’apposita Commissione valuti se abbia i requisiti o meno per ottenere il permesso di soggiorno. È uno dei tanti richiedenti asilo giunti in Italia. È un bravo ragazzo di origini pachistane", racconta la 34enne.  "Vive male questa situazione di assoluta incertezza, nella quale non sa ancora, dopo oltre un anno di permanenza in Italia, quale sarà il suo destino"