In Valtellina cresce il bio: gli agricoltori ci credono

Clienti e produttori trovano un punto d’incontro di CAMILLA MARTINA

Vendemmia (Orlandi)

Vendemmia (Orlandi)

Sondrio, 16 maggio 2016 - Cresce l’interesse per il biologico, non solo tra i consumatori, sempre più attenti e coscienti, ma anche, e soprattutto, tra agricoltori e allevatori. Anche quelli della provincia di Sondrio. «Assistiamo a una voglia di sperimentare tutt’altro che timida - commenta il direttore di Coldiretti Sondrio Andrea Repossini - Oltre a singoli imprenditori agricoli, anche le cooperative si stanno adeguando, inserendo linee biologiche. Negli ultimi tempi, lo sviluppo in questa direzione è lampante». Almeno nell’immediato, non sarebbe possibile immaginare e realizzare una Valtellina tutta bio, ma rispetto a dieci anni fa il numero di persone interessate a questo approccio è più che raddoppiato. «Oggi - spiega Graziano Murada, direttore Fondazione Fojanini di Sondrio - le coltivazioni biologiche nei vari settori coprono il 5-6% del totale delle superfici destinate all’agricoltura, con un possibile, ulteriore margine di crescita che va dal 15 al 30%».

Ovviamente, ci sono ambiti più semplici, in cui la percentuale di diffusione e riuscita aumenta, come il foraggio, la zootecnia, la vite, l’orticoltura, e ambiti più difficili, come la frutticoltura, che necessitano di maggiori attenzioni, «in quanto si parte da prodotti all’origine già selezionati e, quindi, bisognosi di maggiore protezione». «In valle - prosegue Murada - praticano il biologico tantissimi ortolani e coltivatori che concimano i campi solamente con il letame, senza contare le aziende zootecniche che vendono prodotti bio e un 15-20% di aziende del settore viticolo. Quest’anno, ad esempio, abbiamo avviato un’iniziativa con un’azienda della Cooperativa agricola di Montagna: produrre vino biologico su una superficie di oltre tre ettari». Il trend in atto risponde a un mercato, attento a naturalità e tradizione, sicuramente interessante, ma ancora limitato, «basta osservare l’affluenza al supermercato» aggiunge Murada.

Questione di budget: i prezzi al consumo di molti prodotti biologici superano gli altri del 20/30%. Per chi non lo sapesse, «produrre biologico significa utilizzare antiparassitari di origine naturale e insetticidi che hanno sempre origine naturale». E se un coltivatore sceglie biologico ma il vicino di orto no? Prima di rilasciare la famosa certificazione, visivamente riconoscibile dalla fogliolina verde, «l’azienda viene seguita per tre anni e le viene indicato come arginare eventuali problemi di deriva», spiega Murada, senza dimenticare che, in Valtellina, «tutte le produzione, anche quelle non bio, sottostanno a disciplinari rigidi e adottano sistemi a basso impatto ambientale e mediamente sostenibili».