Guardia giurata condannata a 16 mesi. A processo uno dei presunti complici

Nei guai per furti di denaro durante il ritiro dei valori da banche e ditte. Il titolare dell'istituto di vigilanza di Sondrio si è costituito parte civile

 Il titolare dell’Istituto  di vigilanza di Sondrio Antonio Staino

Il titolare dell’Istituto di vigilanza di Sondrio Antonio Staino

Sondrio, 26 febbraio 2015 - Ha patteggiato una delle tre guardie giurate che nell’agosto del 2008 furono sorprese a rubare il denaro che erano chiamate a custodire per conto dell’Istituto di vigilanza di Sondrio e provincia per cui lavoravano. Ieri mattina Luca Conte, 31enne residente a Ponte in Valtellina, ha chiuso il suo procedimento processuale, appunto, con un patteggiamento: un anno e quattro mesi di reclusione e 400 euro di multa, pena sospesa.

La posizione di uno degli altri due vigilantes presi con le mani nel sacco, Omar Bernardi, 42enne di Piateda, è stata stralciata e verrà processato in diversa sede non avendo scelto il rito alternativo. Luigi Santamaria, 40enne originario di Benevento e residente a Sondrio, è stato già condannato anche lui a un anno e quattro mesi di reclusione, al pagamento di 400 euro di multa, pena sospesa.

La vicenda, dicevamo, risale ormai a quasi sette anni fa. Il titolare dell’Istituto di vigilanza con sede in via Vanoni nel capoluogo valtellinese, Antonio Staino, si accorse che c’era qualcosa che non andava, ammanchi strani di denaro, e cominciò a sospettare delle tre guardie giurate, spesso impegnate nei servizi in cui poi si verificavano disguidi, chiamiamoli così. Li ha tenuti d’occhio ed è stato lui a scoprire la verità, chiedendo poi ovviamente l’aiuto degli agenti della Questura di Sondrio che hanno avviato le delicate indagini.

Ormai i tre da quasi un anno e mezzo rubavano denaro tagliando le buste sigillate (ad esempio, scucivano in corrispondenza della cerniera di chiusura utilizzando una forchetta, oppure approfittavano di difetti di chiusura delle buste), oppure falsificando le ricevute per i soldi ricevuti da supermercati e banche, o, ancora, in un caso approfittarono di un’anomalia della cassaforte.

All’inizio si trattava di piccoli “prelievi”, che quindi non facevano destare gravi sospetti, poi però si sarebbero fatti ingolosire sempre di più, hanno alzato continuamente il tiro fino a commettere il classico passo falso, lasciando tracce indelebili di un paio di colpi da quasi 60 mila euro.

In tutto, in circa 18 mesi, avevano sottratto circa 90mila euro. Gli agenti della Squadra Mobile nell’agosto del 2008, quando i tre furono poi denunciati, avevano trovato nelle loro auto anche una parte della refurtiva che aveva quindi permesso di incastrare i tre vigilantes. Subito furono sospesi dal proprio posto di lavoro, in attesa del licenziamento che diventerà operativo quando tutto il procedimento a loro carico si concluderà con una sentenza di colpevolezza, arrivata per quanto riguarda Conte proprio ieri mattina.

Il titolare Antonio Staino si è costituito parte civile e ieri il giudice Barbara Della Nave ha anche disposto il risarcimento delle spese processuali affrontate dal proprietario dell’Istituto di vigilanza. Nessun risarcimento danni, invece, almeno per il momento: in sede di patteggiamento, infatti, non viene affrontato questo aspetto.