Tagli agli uffici postali in valle: "In montagna provocano disagi"

Il senatore Jonny Crosio torna all'attacco

Un ufficio postale (Ansa)

Un ufficio postale (Ansa)

Sondrio, 14 novembre 2016 - Poste e frontalieri. Il senatore valtellinese della Lega Nord, Jonny Crosio, torna all’attacco: «Ecco come si manifesta la specificità montana di cui la sinistra continua a parlare: la periferia viene sistematicamente penalizzata e utilizzata come un bancomat . A nulla serve il grido d’allarme lanciato dai territori attraverso i suoi rappresentanti: contro il disegno di accentrare tutto a Roma non c’è protesta che tenga. Se ne accorgerà anche il prefetto di Sondrio che lodevolmente ha sollevato il problema dei disservizi postali: anche la sua iniziativa non servirà a nulla. Come inascoltate sono state le mie interrogazioni con cui, a più riprese, avevo chiesto al Governo di vigilare sul piano di razionalizzazione delle poste affinché non penalizzasse i territori svantaggiati e le fasce deboli della popolazione. I problemi emersi nelle ultime settimane confermano ciò che facilmente avevamo anticipato: le limitazioni al servizio possono non avere conseguenze in pianura e nelle città ma creare disagi in montagna. E che dire dei frontalieri, lavoratori che risiedono in aree svantaggiate e che per questo emigrano alla ricerca di un impiego? - conclude Crosio -. La brutta vicenda sulle indennità da restituire toglie il velo su uno scandalo che il Governo ha coperto: i 200 milioni di euro del fondo alimentato dai frontalieri sono stati incamerati dall’Inps per risanare il suo bilancio».