Decreto sui piccoli Comuni, pareri divergenti dai senatori valtellinesi

Mauro Del Barba (Pd): "Così miglioriamo la vita dei cittadini della provincia"; Jonny Crosio (Lega Nord): "Solo un'elemosina che non serve a nulla".

Il senatore morbegnese del Pd, Mauro Del Barba

Il senatore morbegnese del Pd, Mauro Del Barba

Sondrio, 29 settembre 2017 - “Banda larga, manutenzione del territorio, recupero di pascoli e centri storici, infrastrutture, prodotti tipici, efficienza energetica: grazie al voto di oggi in Senato, lo Stato metterà a disposizione un fondo di 100 milioni di euro, da qua al 2023, destinati al finanziamento di interventi su questi temi, diretti ai piccoli Comuni.” Così dichiarato il senatore Pd Mauro Del Barba a seguito dell’approvazione in Senato del disegno di legge sui piccoli Comuni. “Moltissimi Comuni italiani hanno vissuto negli ultimi decenni e rischiano ancora di vivere, uno spopolamento progressivo e devastante, col conseguente impoverimento del tessuto sociale e dei servizi: la legge sui piccoli Comuni ha l’obiettivo di invertire questo trend e risollevare i borghi minori con interventi mirati che guardano all’innovazione e al futuro.

La dimostrazione della sua validità sta nel sostegno che questa legge, nata per iniziativa dell’amico deputato Pd Ermete Realacci, ha ricevuto a più riprese da moltissimi amministratori locali, specie dei piccoli Comuni di montagna, e da vari enti ed istituzioni: grazie a questa forte spinta il ddl è stato approvato da tutti i partiti politici in Senato, così come era successo alla Camera. Qualche mese fa, al momento dell’approvazione in prima lettura alla Camera, scrissi personalmente a tutti i Sindaci dei piccoli Comuni della nostra Provincia una lettera per stimolare valutazioni e proposte di modifica. Nella nostra provincia interamente montana, il 92% dei Comuni è inferiore ai 5.000 abitanti e dunque può usufruire delle disposizioni introdotte da questa legge. In particolare, per quanto riguarda il nostro territorio, sono certamente di particolare interesse le disposizioni sull’acquisizione e la riqualificazione di edifici in stato di abbandono e il recupero dei centri storici e dei pascoli montani: si tratta di un’occasione davvero importante per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini che abitano nei piccoli Comuni”. 

"Solo un'elemosina  che non servirà a niente - il parere invece del senatore della Lega Nord, Jonny Crosio -. Il decreto sui comuni con meno di cinquemila abitanti approvato ieri mattina è un’incompiuta del governo che, con gravissimo ritardo, ha sì proposto un provvedimento in difesa delle piccole realtà ma assegnando risorse economiche irrisorie, le solite briciole se paragonate a quanto è stato tolto in questi anni con il taglio dei trasferimenti statali. Cento milioni di euro in sette anni per oltre 5.500 comuni con quasi dieci milioni di abitanti fanno circa 14 milioni all’anno per un beneficio pro capite di 1,40 euro. Né più né meno di un’elemosina per un’altra occasione persa dal governo nella difesa dei piccoli comuni ormai a rischio sopravvivenza. I sindaci fanno i salti mortali per far quadrare i conti senza incidere sui servizi alla popolazione e assicurando le necessarie manutenzioni a strade e scuole, mentre il governo taglia i trasferimenti.

La virtuosità del decreto è solo nei proclami, non nei fatti: un provvedimento che non avrà efficacia alcuna e che non si tradurrà in benefici reali per i piccoli comuni e i loro abitanti. Viene da pensare che si tratti di uno specchietto per le allodole goffamente orchestrato per manifestare un sostegno alle comunità che nella realtà non esiste, perché ci sono decine di provvedimenti che dimostrano la volontà del governo di azzerare le identità locali che noi come Lega Nord da sempre difendiamo. In Parlamento abbiamo votato sì al decreto ma riteniamo del tutto insufficienti le risorse assegnate: i piccoli comuni hanno bisogno di ben altro. Basta parlare con i sindaci per rendersene conto: proprio ciò che gli esponenti della maggioranza di governo non fanno".