Sondrio, 12 milioni di euro per riqualificare il quartiere de La Piastra

Ma la Lega Nord attacca: “Non si doveva permettere che certe zone fossero ingoiate dal degrado”

Il quartiere Piastra è stato bersagliato da episodi di microcriminalità: i cittadini chiedono sicurezza

Il quartiere Piastra è stato bersagliato da episodi di microcriminalità: i cittadini chiedono sicurezza

Sondrio, 10 marzo 2017 - In arrivo 12 milioni di euro a Sondrio per la riqualificazione delle aree periferiche, in particolare in quartiere de La Piastra, ma i consiglieri comunali della Lega Nord attaccano: “Non si doveva permettere che certe zone fossero ingoiate dal degrado”. “Apprendiamo in questi giorni che è andata a buon fine la richiesta del Comune di Sondrio relativa al bando per il recupero delle periferie – affermano Maurizio Piasini e Lorenzo Grillo Della Berta -. Il governo ha stanziato circa 1,6 miliardi di euro per la riqualificazione delle aree più disagiate e degradate delle città italiane e a Sondrio arriveranno circa 12 milioni.

L’Amministrazione sondriese ha partecipato al bando con un progetto comprendente una serie di interventi soprattutto nel quartiere de La Piastra. Non vogliamo entrare nel merito degli interventi proposti, ma sorgono alcune considerazioni che portano a mutare la soddisfazione per il risultato ottenuto in una amara riflessione sul declino e degrado della nostra città. Ci fa riflettere il fatto che si debba raggiungere il fondo per potere accedere alle stesse risorse che porteranno allo sventramento dei fatiscenti palazzoni di Scampia ed alla riqualificazione dei più degradati quartieri della periferia milanese. Si dirà che l'importante è agguantare le risorse messe finalmente a disposizione. Vero. Però lascia perplessi e critici sulle politiche amministrative di questi ultimi anni il fatto che questo bel risultato sia l'esito di un processo di abbandono costante di alcune aree della città. Fa molto amareggiare il fatto che non ci sia stata una attiva politica di prevenzione del disagio e di incentivazione delle attività collocate nelle aree più fragili. Si dirà che non siamo mai contenti.

Anche quando piovono risorse dobbiamo criticare. Potrà anche essere così, ma crediamo che questa sia l'ennesima dimostrazione di una carente programmazione e visione dell'evoluzione futura della città. Non è buona amministrazione quella che si siede e confida in risorse piovute dall'alto. È buona amministrazione quella che vede qualche lustro più avanti e che modella le proprie scelte sui cambiamenti della società e del tessuto economico. Sono momenti difficili questi. Non è più il tempo, se mai lo è stato, di sedere sull'argine e guardare scorrere l'acqua verso valle. Bisogna costantemente essere reattivi e mettere in atto le giuste misure per non vedere scomparire nel degrado interi pezzi di città. Altrimenti si vivacchia aspettando i fondi per il ripristino di quelle aree che abbiamo osservato scivolare nel degrado fino ad essere beneficati da fondi creati ad hoc”.