Referendum, ministro Boschi a Morbegno: Il sì unica occasione per mantenere specificità

"Se approvata attraverso il referendum in programma tra poche settimane, la riforma costituzionale porterà vantaggi ai territori montani come la provincia di Sondrio"

Il ministro Boschi con il senatore valtellinese Del Barba (Nat.P.)

Il ministro Boschi con il senatore valtellinese Del Barba (Nat.P.)

Morbegno, 3 settembre 2016 - "Se approvata attraverso il referendum in programma tra poche settimane, la riforma costituzionale porterà vantaggi ai territori montani come la provincia di Sondrio". Cosi il ministro Maria Elena Boschi, che ga dedicato alcuni minuti ai giornalisti, prima di iniziare l'incontro dal titolo  “Riforma costituzionale: per il Paese, per i territori”  organizzato dal Gruppo Pd Senato e dai comitati locali per il "sì" al referendum costituzionale all'auditorium Sant'Antonio di Morbegno.

Dopo un breve intervento del senatore valtellinese del Pd Mauro Del Barba, che ha ringraziato per la grande partecipazione (l'auditorium era gremito) anche da parte di chi è notoriamente a favore del "no", e dopo un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Centro Italia, il ministro ha illustrato nel dettaglio la riforma che i cittadini sono chiamati a votare.

"É una riforma che rivede e riduce alcuni poteri delle Regione, non per essere punitivi ma perché c'è bisogno di semplificare e razionalizzare - ha spiegato - valorizzando anche quelle realtà che sono più capaci. Ecco perché vogliamo valorizzare l'autonomia di chi ha dimostrato efficienza e che sono state amministrate bene. Abbiamo anche però previsto, per la prima volta, che gli amministratori locali sono responsabili, quindi se lasciano un territorio in situazioni di dissesto devono risponderne ". 

Sia Del Barba che la Boschi hanno sottolineato uno dei temi più sentiti in Valtellina,  quello della specificità montana. "Con la riforma viene messa in cassaforte - ha affermato il senatore - resa definitiva, costituzionale grazie ad un mio emendamento". "Se perdiamo l'occasione che ci viene data dalla riforma,  non credo che sarà mai veramente riconosciuta la specificità montana" ha ribadito il ministro. "É in gioco il nostro futuro - ha proseguito - ed è una scelta talmente importante che deve andare oltre la simpatia verso di me, verso Renzi, il Governo o il Pd. Non è una scelta politica. Non è la mia riforma o dei parlamentari che hanno votato in Parlamento. É la vostra riforma. É di tutti noi".